(...) sulle montagne russe delle emozioni applicate alla politica, un governo e un premier la cui verve sembra una via di mezzo fra un brodino allospedale e una tisana in una baita di montagna, tranquillizza un po lintestino. Ma un conto è tranquillizzare lintestino, un conto è iscriversi al partito del pasdaran del montismo.
In questo quadro, di fronte agli elettori moderati e del Pdl in particolare che sopportano ogni giorno di meno il governo Monti, mi è sempre parso surreale vedere i parlamentari liguri votare a scatola chiusa tutto quello che questo governo propina loro.
Ma come? Già sono nominati e non eletti. Già due di loro, Gabriella Mondello ed Enrico Musso, sono stati eletti sotto il simbolo «Berlusconi presidente» e poi hanno votato la sfiducia a Berlusconi presidente. Già un altro, Claudio Gustavino, ha preso i voti nel Pd e ora sta nellUdc e nel terzo polo. Già altri ancora, come Giovanna Melandri o Francesco Saverio Garofani, hanno preso i voti del Pd ligure e non si sono più fatti vedere, pregiudicando fra laltro, nel caso dellex giovane ministra, ex giovane ed ex ministra, anche lingresso in Parlamento a un ottimo senatore come era e come sarebbe stato Lorenzo Forcieri, che è anche un ottimo presidente dellautorità portuale spezzina. Già lex tesoriere della margherita Luigi Lusi è venuto a farsi eleggere qui e poi si è visto comè andata a finire. Già Pier Ferdinando Casini si è scoperto improvvisamente ligure, a tal punto da bloccare lingresso alla Camera di Rosario Monteleone, che lo seguiva nella graduatoria degli eletti...
Insomma, non è che questo giro di eletti con questa surreale legge elettorale abbia portato particolarmente bene alla Liguria.
Ma, al di là di questi - e persino al di là di quelli che non si sono segnalati in negativo solo perché non si sono segnalati affatto e di cui le tracce si trovano solo negli annuari di Camera e Senato, ma non altrove - trovo surreale che, al di là dei leghisti, allineati e coperti dietro il no del Carroccio a Monti, non ci sia un parlamentare del Pdl ligure che ha il coraggio di dire «no» a questo governo.
Anzi, uno cè. Ed è sempre lo stesso, Roberto Cassinelli. Quello che è il migliore parlamentare ligure (non lunico, visto che anche Giorgio Bornacin e Michele Scandroglio hanno portato a casa qualche buon risultato e il presidente della commissione Trasporti del Senato Gigi Grillo, ligure eletto in Puglia, è un tecnico coi fiocchi nello scrivere le leggi) come abbiamo raccontato più volte da queste pagine: quello che ascolta gli elettori, quello che si prende a cuore le situazioni, quello che studia i provvedimenti che vota, quello che è educato nellapproccio con tutti, quello che è sul podio dei parlamentari più presenti alla Camera dei deputati.
Ecco, quello lì, Cassinelli, è stato anche lunico ad opporsi in aula al governo Monti. Non sempre, visto che Roberto non è proprio il capo della rivoluzione e quindi tante volte ha mandato giù lamaro calice per disciplina di partito. Finché, almeno una volta, nel suo piccolo (o grande, vista la mole) anche lui si è arrabbiato.
Trattandosi di unarrabbiatura cassinelliana, è stata in stile oxfordiano: nessun urlo, una dichiarazione di voto in dissenso scritta bene e pronunciata meglio in aula - un minuto e quindici secondi mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini non ascoltava e parlava divertendosi con Bruno Tabacci - in cui ha detto il suo «no» a una delle tante, troppe fiduce a Monti. Ottimi anche i motivi: da un lato non condivideva il merito del provvedimento in questione, in particolare sugli avvocati e sulle professioni, tema che a Roberto sta molto a cuore essendo lui stesso un apprezzato civilista; dallaltro, era stufo di una Camera «ridotta a ufficio visti dellaltro ramo del Parlamento. E quando non tocca a noi, questo ingrato ruolo spetta al Senato».
Poi, Roberto ha detto il suo «no!». Anzi, per la precisione si è astenuto. Lho detto, non è un rivoluzionario. Ma comunque ha avuto il coraggio, unico fra tutti i liguri, di opporsi a Monti.
Nel gossip politico, corre voce che, nel totoscommesse fra i parlamentari, se restasse losceno porcellum, Cassinelli potrebbe essere uno dei sacrificati. Lui, il migliore di tutti i parlamentari liguri. Spero sia uno scherzo. Sarebbe, questa sì, roba da rivoluzione.
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