Gli indipendentisti del Mil cercano candidati alle prossime elezioni amministrative, e la cittadinanza risponde in maniera incoraggiante: lidea lanciata nei giorni scorsi dal presidente del movimento, Vincenzo Matteucci, e dal segretario Franco Bampi sembra infatti radicarsi a fondo nei genovesi che, in numero di 92, hanno già manifestato la disponibilità a entrare in lista per diventare consigliere comunale a Tursi nella primavera del 2007. Di fronte alla capacità organizzativa dei partiti tradizionali, il Movimento indipendentista ligure mette in campo innanzi tutto lentusiasmo e lassoluta trasparenza sui criteri di scelta e sui programmi da attuare nel caso il consenso degli elettori faccia sì che uno o più rappresentanti del movimento approdi alla Sala rossa. Non a caso, la selezione è fatta sulla base di una sorta di questionario (ricavabile dal sito internet www.mil2002.org) che viene sottoscritto dallaspirante candidato e fatto avere alla sede del Mil, in via Venti Settembre 21/7, o allo stesso sito via mail. Non avendo comunque il Mil - chiarisce Matteucci - alcuna pregiudiziale ideologica, se non quella di essere contro ogni tipo di violenza, la «battaglia» che si vuole portare avanti è trasversale a tutti gli attuali schieramenti politici. «Quello che chiediamo di sottoscrivere - spiega il presidente - è limpegno a condividere e portare avanti le tradizionali battaglie del movimento, che sono anche il nostro manifesto elettorale, semplice e sintetico, in vista delle consultazioni in circoscrizione, Comune e Provincia».
In sintesi - così riassume Bampi - «noi insistiamo nel dire che la Liguria è stata per oltre settecento anni una Nazione Stato sovrana e indipendente». A tale indipendenza la Liguria non ha mai rinunciato poiché la «Repubblica di Genova» non ha accettato le imposizioni del Congresso di Vienna del 1815 e non ha mai votato, a differenza di altre regioni italiane, alcun plebiscito di annessione allItalia. «La perdita, illegittimamente subìta, dellindipendenza di un popolo (in questo caso di quello Ligure), dei suoi valori e della sua civiltà - aggiunge il segretario del Mil - è inestimabile e non risarcibile se non con il ristabilimento del diritto leso». Il Consiglio provinciale di Genova, 21 Comuni della Liguria, 1 Comunità Montana, 2 Circoscrizioni genovesi e un parlamentare ligure (lattuale deputato Aleandro Longhi) hanno già espresso prese di posizione ufficiali e approvato documenti che, in gran parte, richiamano e confermano le posizioni del Mil.
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