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Georgia: via al ritiro delle truppe di Mosca

L'esercito russo si è ritirato dalla regione di Poti, porto georgiano sul Mar Nero. Entro il dieci ottobre le truppe di Putin dovrebbero ritrarsi del tutto. Un poliziotto georgiano è morto, sotto colpi di arma da fuoco, al confine con l'Abkhazia

Georgia: via al ritiro 
delle truppe di Mosca

Poti - L’esercito russo si è ritirato oggi dalla regione intorno a Poti, porto georgiano sul Mar Nero, in tempo per la scadenza del 15 settembre fissata per la prima fase del ritiro, come previsto dalla mediazione della Francia.

Mosca: ce ne siamo andati in anticipo Le truppe russe si sono ritirate dai loro checkpoint con due giorni di anticipo sul programma: lo sottolinea nel suo sito on line il ministero degli esteri russo. "I peacekeeper russi si sono ritirati dalla linea Poti-Senaki e hanno lasciato il territorio della Georgia il 13 settembre. Questo è stato fatto con due giorni di anticipo sulla scadenza prevista negli accordi tra Medvedev e Sarkozy"

Entro il 10 Ottobre ritiro completo
La Georgia ha accolto di buon grado il ritiro, e ha detto di sperare che le forze russe rispettino la scadenza del 10 ottobre per un ritiro completo dal territorio georgiano. Un giornalista Reuters ha visto soldati e camion ritirarsi dalle posizione alla periferia di Poti e ha detto che le forze russe hanno lasciato anche altre tre posizioni sulla strada verso la vicina Senaki.

I primi soldati sono arrivati il mese scorso La Russia ha inviato soldati all’interno della Georgia il mese scorso dopo aver respinto un tentativo di Tbilisi di riprendere il controllo sull’Ossezia del sud, regione separatista filo-russa. Lunedì scorso, Mosca si è accordata per ritirare i suoi soldati dalle "zone di sicurezza" all’interno della Georgia intorno all’Ossezia e all’Abkhazia, altre regione separatista, entro un mese.

Sarkozy intermediario
L’accordo, mediato dal presidente francese Nicolas Sarkozy per conto dell’Unione europea, includeva l’impegno di ritirare entro il 15 settembre i soldati dalle "postazioni di monitoraggio" nella regione di Poti, considerato un porto vitale per l’economia georgiana.

Anche 40 italiani nella missione internazionale L’intervento di Mosca in Georgia, ex-repubblica sovietica che punta all’ingresso nella Nato, è stato condannato a livello internazionale. L’accordo prevede anche il dispiegamento di una forza di monitoraggio internazionale, che comprende 200 unità dell’Ue. Ieri, il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha detto che 40 persone , di cui 36 militari e quattro civili, saranno impiegati nella missione.



Confine con l'Abkhazia, morto poliziotto georgiano Un agente della polizia governativa georgiana è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in prossimità della frontiera con la Repubblica autonoma ribelle dell’Abkhazia: lo ha denunciato un portavoce del ministero dell’Interno di Tbilisi, Shota Utiashvili, secondo cui "gli spari provenivano dalla direzione di un posto di blocco abkhazo" sulla frontiera, situato in prossimità di quello di Ganmukhuri, nella Georgia propriamente detta.

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