Gheddafi, il Papa e i pensionati mandano in tilt il traffico romano

Non era bastata la Champions League, il G8 dei ministri dell’Interno e della Giustizia, il Giro d’Italia e la parata del 2 Giugno. I romani ieri hanno vissuto un’altra giornata difficile. La manifestazione dei pensionati Cisl in centro, la messa celebrata dal Papa a San Giovanni e la visita storica del colonnello Muammar Gheddafi, accompagnato da una delegazione di 300 persone, hanno paralizzato la città.
Sul piede di guerra è scesa l’Adoc, che ha protestato evidenziando i disagi. A farne le spese per primi, sono stati i residenti di Monteverde e i frequentatori di Villa Pamphili, interdetta al pubblico nella parte delimitata da via Aurelia Antica, via di San Pancrazio, via Vitellia e via Leone XIII. La circolazione in zona si è bloccata ogni volta che Gheddafi era nei paraggi, a causa di chiusure a soffietto e divieti imposti per consentire il passaggio delle auto diplomatiche. Poi è toccato al cuore della capitale, che ha smesso di battere più di una volta. Quando la limousine bianca del leader libico è giunta in Senato, verso le 11.50, fermandosi in via della Dogana Vecchia, in mezzo a un imponente cordone di sicurezza. Mentre il rais entrava a piedi, infatti, la zona è diventata off-limits. Disagi anche più tardi, quando la delegazione è tornata a Villa Pamphili, per poi raggiungere la Sapienza, provocando il caos a San Lorenzo e, successivamente dirigersi in Campidoglio, dove la piazza era stata transennata. Elicotteri, vigili urbani, e strade chiuse in mattinata anche a San Giovanni, dove Papa Benedetto XVI officiava la messa sul sagrato della chiesa e da via Merulana fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove si è svolta la processione dei fedeli. Ad aggravare il quadro in centro, ieri mattina ci si è messa anche la manifestazione della Cisl a piazza del Popolo. Il fiume di pensionati, prima di dilagare sotto il palco, ha attraversato viale Muro Torto, costringendo gli automobilisti a procedere a passo d’uomo per non investire centinaia di anziani stipati sui marciapiedi di piazzale Flaminio. Ancora peggio è andata a chi si è trovato a Lungotevere, dove i pullman giunti da ogni parte d’Italia erano parcheggiati in seconda fila. Se a questo si aggiunge il traffico impazzito sulla Pontina e sull’Aurelia per due incidenti mortali, gli ingorghi sulla tangenziale Est e la semiparalisi sul tronchetto urbano della A24, si capisce che la situazione era esplosiva.
E oggi si bissa mentre sabato sarà ancora peggio, per la sfilata Roma Pride 2009, da piazza della Repubblica a piazza Navona. «L’assessore alla mobilità deve dimettersi - commenta Giuseppe Scaramuzza, segretario di Cittadinanzattiva -. Aver deciso una manifestazione a piazza del Popolo in contemporanea alla visita di Gheddafi, significa non aver la minima capacità di programmazione. Chiediamo che il Campidoglio intervenga con decisioni strutturali».

A distanza risponde il sindaco, sottolineando che è impensabile delocalizzare le visite di personalità di livello istituzionale. «Per il protocollo sui cortei - spiega - c’è ancora molto da fare. Ma se rivendichiamo il ruolo di Roma Capitale anche dal punto di vista finanziario, non possiamo non sopportarne anche gli oneri».

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