Ghinolfi: «Sempre più partner invece che semplici fornitori»

Il noleggio auto è fuori dal tunnel della crisi? Sembrerebbe di sì, almeno guardando i dati relativi al primo scorcio dell’anno, che parlano di una decisa impennata nelle immatricolazioni. Un quadro finalmente positivo dopo un periodo pesantemente segnato dalla congiuntura, salutato con ovvia soddisfazione da Aniasa, l’associazione di Confindustria che riunisce le imprese del settore: «La ripresa del noleggio - spiega Paolo Ghinolfi, presidente di Aniasa - era iniziata già nell’ultima parte del 2010, di pari passo con le migliorate percezioni del mondo economico e imprenditoriale che ci circonda. Guardando poi nel dettaglio ai due comparti di cui si compone il nostro business, si nota che a trainare il recupero è soprattutto il noleggio a breve termine, che beneficia dei buoni riscontri arrivati dalla clientela turistica. Ma anche il lungo termine, seppure più lentamente, sta riprendendo la marcia, grazie in particolare al rinnovo di quei contratti che durante il momento più acuto della crisi erano stati prolungati».
La fase difficile appena vissuta, però, ha lasciato segni duraturi nei comportamenti delle aziende clienti, che oggi appaiono più che mai attente al risparmio sui costi della flotta e fortemente tentate dal downsizing, vale a dire dalla scelta di vetture di cilindrata e dimensioni minori. «La crisi - sottolinea Ghinolfi - ha cambiato anche la natura stessa del dialogo tra noleggiatore e cliente, che prima era per lo più limitato alla trattativa commerciale. Adesso, invece, esiste in generale una relazione più matura, in cui ci si confronta per procedere insieme verso ottimizzazioni a 360 gradi. Come? Per esempio con l’analisi e la costruzione di specifici servizi, così come attraverso una consulenza sulle tipologie di veicoli da inserire in car policy o sulle politiche di outsourcing che l’azienda può mettere in atto in relazione alla gestione della flotta».
Sempre più partner piuttosto che semplici fornitori, in grado di modulare l’offerta su quelle che sono le nuove esigenze della mobilità d’impresa, i player del noleggio rischiano però ancora una volta di vedersi tarpare le ali da un quadro normativo che, dal loro punto di vista, appare come il più penalizzante d’Europa. A cominciare dalla fiscalità, che per le vetture aziendali vede l’Iva detraibile solo al 40%: una percentuale che nei maggiori Paesi del continente è invece quasi sempre al 100% e, comunque, mai inferiore al 50%. C’è poi la questione dell’ammortamento: in Italia la quota ammortizzabile è del 40% su un tetto massimo di 18mila euro, mentre in ambito Ue è del 100% e in alcuni casi, come in Germania e Spagna, senza alcun limite deducibile.

«Altro tema caldo - conclude Ghinolfi - è quello relativo al Codice della strada e al suo anacronistico articolo 84, che non permette il noleggio di mezzi che trasportano più di nove passeggeri o dei veicoli commerciali con massa a pieno carico superiore ai 60 quintali. Su tutti questi argomenti, l’associazione sta lavorando per elaborare ipotesi di riforma concrete e sostenibili, da portare al tavolo delle istituzioni».

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