Giacimenti per Eni Elicotteri con Agusta

Ci sono molti contatti tra Italia e Libia. Il colonello Gheddafi è diventato il primo azionista di Unicredit, la principale banca italiana insieme a Intesa Sanpaolo, con una quota vicina al 7%. Tripoli è poi grande azionista dell’Eni e vorrebbe alzare la sua quota: la Libia ha anche allungato di 25 anni le concessioni del cane a sei zampe in cambio di 15 miliardi dollari di investimenti nei prossimi 10 anni. Eni non è la sola presente. Ansaldo Sts (per il segnalamento ferroviario) e Finmeccanica hanno incassato due maxi-ordini. Il gigante della difesa ha progetti, con la sua controllata Selex Sistem,i per un sistema di sicurezza sui confini libici, e con Agusta per la realizzazione di una joint venture relativo all’assemblaggio di elicotteri nel Paese. L’Italia ha anche ceduto alla Libia, a titolo gratuito, due motovedette per il controllo del mare antistante che ha portato al blocco dei flussi migratori sull’isola di Lampedusa. Sul fronte economico, comunque, anche i big delle costruzioni si sono messi in fila per gli appalti sulla nuova autostrada libica da 1.700 chilometri (valore 2,3 miliardi) affidata in base agli accordi bilaterali ad aziende tricolori.

In questi mesi hanno attraversato il Mediterraneo pure l’Istituto europeo di oncologia e Italcementi, mentre Impregilo ha consolidato con una commessa da 260 milioni la sua già solida posizione nel Paese nordafricano con 150 miliardi di investimenti infrastrutturali nei prossimi sei anni.

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