GIALLI E CATASTROFI, FILM DA BUTTARE

Domanda impossibile: sono più brutti i film del martedì di Canale 5 o quelli del sabato di Raidue? Gli uni, di fabbricazione americana, fanno parte del cosiddetto filone catastrofico (aggettivo che nel nostro caso calza alla perfezione da ogni punto di vista), come indica chiaramente qualche titolo preso a casaccio tra quelli già trasmessi da giugno in poi: Tornado, Atterraggio d’emergenza, Post impact, Volo 762: codice rosso, Persi nella bufera o pronti per la messa in onda: domani sera è in programma La valanga della paura. Gira e rigira, la zuppa è sempre la stessa, un gruppo più o meno numeroso di persone (una striminzita famigliola come un intero villaggio) in balìa delle più svariate turbolenze: un aereo che perde quota, una furiosa tempesta, un meteorite in picchiata.
Tutti ottimi pretesti per primissimi piani su volti di sconosciuti attorucoli, che per fingere un inesistente terrore devono ricorrere a un antico trucco delle filodrammatiche: una puntina da disegno pronta a pungere al momento giusto. Il finale è puntualmente consolatorio, fatta la tara di qualche comparsa destinata all’estremo sacrificio. Ah, sì, c’è una cosa che mette davvero i brividi: la sciatteria della confezione. Per dirne una, anzi due, gli aerei che si ritrovano con una bomba a bordo o bersagliati da un nugolo di fulmini, sono ridicoli modellini fai da te, mentre la lava fumante in irrefrenabile discesa dal vulcano in fermento è formaggio fuso colorato al computer.
Per restare nell’ambiente caseario, la sceneggiatura gruviera è l’unico punto in comune con i gialli di Raidue, immancabilmente di marca tedesca, che già non è un bel biglietto da visita. Ma come, salterebbe su qualche cinefilo d’essai, anche il grande Wim Wenders è tedesco! Appunto. Comunque sia, sono thriller di stratosferica stupidità, trama prevedibile ancorché aggrovigliata, lavorazione rozza e recitazione artigianale, zavorrati da una morbosità che ne sconsiglia la visione ai minori. Sicuramente tra i più vogliosi di piazzarsi davanti alla tv, spinti da quell’intermittente farfallina rossa che danza maliziosa all’angolo del teleschermo.
Il penoso Piano diabolico di sabato scorso, dove una moglie infedele, ingolosita da una ricca polizza, cerca invano di liberarsi di un marito troppo vecchio, era stata preceduta da pasticci ugualmente ignobili: Lilly faccia d’angelo, Un uomo da difendere, Omicidi di fuoco, Ultima parola: colpevole.

Sempre con una mugolante dark lady disposta a vendersi la reputazione per un pugno di marchi. Già, perché, oltretutto, queste boiate sono spesso anche vecchiotte.
Nella corsa all’Oscar rovesciato, Canale 5 ha però un vantaggio su Raidue: le sue patacche sono smerciate soltanto d’estate.

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