Cronache

Il giallo della bimba scomparsa:  "Era con una coppia di spagnoli"

La piccola Dayana vista da due coniugi di Terni: "Ci hanno chiesto se la conoscevamo". Indossava un cappotto da adulto e cercava il papà

Il giallo della bimba scomparsa:  "Era con una coppia di spagnoli"

Si era preparata di tutto punto. Aveva messo il vestitino delle feste e poi, dopo cena, era corsa in teatro. Aveva fretta, doveva incontrare gli altri bimbi della Costa Concordia per preparare lo spettacolo da far ammirare ai genitori. Alle 21.30 Dayana Arlotti era ancora lì, insieme con il suo papà, William, e la sua nuova compagna. Non ha smesso di ridere e scherzare neanche dopo la collisione fra la nave e lo scoglio, all’imboccatura dell’isola del Giglio. Perché con lei c’era l’animatore dei bambini, Giovanni Lazzerini, che per non far spaventare i piccoli ospiti si è travestito da Spiderman aiutato da una chef, travestita da Wonder Woman. Da quel momento di Dayana si sono, però, perse le tracce.

La piccola di Rimini è entrata nella lista dei dispersi della sciagura, insieme con il suo papà. E mentre ieri al Giglio è arrivata la mamma, Susi Albertini, il mistero si fa sempre più fitto. L’ultima volta che è stata vista, quando sulla nave regnava già il caos, Dayana indossava un cappotto scuro da adulto e non portava il giubbottino di salvataggio. Una coppia di Terni sostiene di averla vista insieme a due spagnoli durante le fasi di soccorso. «Siamo sicuri che sia lei, l’abbiamo riconosciuta dalle foto diffuse in televisione», affermano Fiorda e Umberto Trotti, scampati al naufragio con i loro due bambini. Dicono di aver visto la piccola con un uomo e una donna stranieri al terzo livello della nave. «Erano fra le 23 e le 23.30, con tutta la famiglia stavamo andando alle scialuppe di salvataggio quando siamo stati fermati da una coppia spagnola che ci ha chiesto se conoscevamo la bambina o se era nostra». La piccola era impaurita, molto probabilmente piangeva, e cercava disperatamente il suo papà. Indossava un cappotto troppo grande per lei, che le arrivava fino ai piedi, mentre i due spagnoli erano in costume. «Abbiamo detto di no e abbiamo continuato - proseguono - Poi li abbiamo persi di vista». Ma secondo altri racconti, Dayana potrebbe anche essere caduta in acqua. A sostenerlo è proprio la compagna di William Arlotti, che è riuscita a raggiungere il Giglio a bordo di una scialuppa. Secondo la sua testimonianza, padre e figlia sarebbero caduti in mare. Mentre proprio l’animatore del teatro, che è riuscito a portare in salvo diversi bambini, assicura di aver incontrato William e Dayana nella folla, impauriti e in cerca di medicinali. E di averli indirizzati verso il ponte 4, quello dove si sono raccolti i passeggeri prima dell’evacuazione.

A otto giorni dal naufragio a dominare, e riempire di speranza gli animi, è ancora la parola «dispersi». Le ricerche proseguono, e mamma Susi - occhiali scuri e vestito nero - ripete di continuo ai sopravvissuti: «Ditemi se l’avete vista scivolare in acqua». E poi si rivolge ai sommozzatori, che non smette di implorare: «Cercatela. Trovatela». E loro, che da otto giorni instancabilmente scendono in acqua in cerca di superstiti, sperano ancora di trovare zone della nave nelle quali qualche provvidenziale bolla d’aria possa aver tenuto in vita qualcuno dei dispersi. Qualche risposta potrebbe arrivare anche dal Rov, il robot subacqueo utilizzato nelle ricerche. Ma intanto mamma Susi continua a pregare. E con un gesto di speranza ieri vicino alla nave ha portato un mazzo di fiori.

Che poi ha gettato nelle acque gelide del Tirreno.

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