Cronaca locale

Gibelli: «Tranquilli, il federalismo è salvo Parola di leghista»

DISTINZIONE Il vicepresidente regionale: «I tagli esistono e sono importanti, ma non si può leggere questo provvedimento come un tentativo di affossare la riforma»

(...) ma non si può leggere questo provvedimento come un tentativo di affossare il federalismo fiscale. Non facciamo il gioco delle regioni meridionali: è vero che c’è meno denaro, ma questo non significa che ci sia meno federalismo. È un’altra partita».
Tra le accuse alla manovra c’è anche quella di penalizzare le regioni virtuose. Condivide?
«Se si guardano i tagli in valori assoluti, Formigoni ha ragione, ma dobbiamo tenere conto che la manovra stabilisce una serie di norme che anticipano il federalismo e obbligano le Regioni al contenimento della spesa per il personale e alla riduzione del peso della burocrazia. Le Regioni non virtuose dovranno riallinearsi».
È corretto che i ministeri siano stati risparmiati?
«È una questione che il Parlamento deve affrontare, con un dimagrimento anche per le strutture centrali. Credo che Tremonti abbia privilegiato un intervento sulle Regioni perché la situazione è così grave sul piano della tenuta del Paese che non possiamo più permetterci un sistema che spenda e che sfori».
Formigoni dice che vengono messi in crisi i meccanismi di perequazione alla base del federalismo. Che cosa replica?
«Ritengo che non sia un’interpretazione corretta. Nella manovra è scritto chiaramente che il federalismo fiscale è svincolato dagli effetti della manovra stessa ed è una frase su cui si è molto combattuto».
Tremonti critica il nuovo grattacielo della Regione.
«Il grattacielo è un investimento immobiliare ed stato realizzato tenendo conto del risparmio che consentiva su affitti importanti».
Ma questi interventi di fatto non limitano la capacità di spesa autonoma delle Regioni?
«I tagli più preoccupanti sono ai trasporti e al sostegno alle imprese. D’altra parte c’è da considerare che la manovra chiede sacrifici ma responsabilizza tutti».
Riuscirete a gestire l’emergenza Indesit?
«Ho un incontro con l’assessore Rossoni: vogliono trasferire la produzione al Sud ma non esiste.

E poi intanto chiudono qui, se poi riapriranno altrove è tutto da verificare».

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