Nel villaggio di Sali Patra, a otto chilometri da Herat, il maresciallo Mauro Gigli - veterano con 14 missioni all’estero, di cui quattro in Afghanistan - è morto salvando la vita agli altri militari italiani che erano in pattuglia con lui per disinnescare l’ennesimo, micidiale Ied piazzato sulla strada: prima di saltare in aria con il caporal maggiore Pierdavide De Cillis, l’artificiere ha infatti fatto in tempo ad avvisare gli altri che la bomba stava per esplodere, dando così loro il tempo di allontanarsi.
È il ministro della Difesa Ignazio La Russa, nel corso dell’informativa del governo al Parlamento sull’attentato di due giorni fa in Afghanistan, a svelare il gesto di «grande altruismo» del maresciallo. Un gesto che ha, molto probabilmente, evitato una strage. «Nel suo comportamento c’è il naturale eroismo - dice - di un militare che sa di dover difendere i propri uomini in ogni circostanza».
La pattuglia composta da quattro artificieri e una trentina di uomini di protezione, con otto blindati Lince, ricostruisce il ministro, era stata chiamata dalla polizia afghana per disinnescare una bomba individuata nel villaggio a pochi chilometri da Herat. Dopo aver neutralizzato il primo ordigno, però, Gigli si è accorto che qualcosa non andava. «In base alle prime informazioni raccolte - dice il ministro - sembra che il maresciallo, dopo il primo intervento, ha capito che c’era un secondo ordigno. Ha alzato le braccia, si è girato e con sprezzo della propria vita, invece di allontanarsi di corsa, ha gridato agli altri di allontanarsi, rimanendo sul posto per intervenire assieme all’altro specialista». Ma non soltanto: Gigli, con il suo corpo, ha protetto il capitano Federica Luciani, di fatto salvandogli la vita: la ragazza, che è sotto choc e che ha già detto di voler restare in Afghanistan, ha riportato soltanto una lieve ferita a un braccio.
Torneranno oggi le salme di Gigli e De Cillis: l’arrivo è previsto per le nove all’aeroporto militare di Ciampino e nel pomeriggio si terranno i funerali, nella basilica di Santa Maria degli Angeli. Cosa abbia provocato l’esplosione che ha ucciso Gigli e De Cillis dovranno accertarlo le indagini, anche se è molto probabile che si sia trattato di un agguato. «Sembra che dopo il primo ordigno - ipotizza La Russa - sia stato fatto esplodere da qualcuno un secondo ordigno, quando i militari presenti nell’area erano di più». È la conferma che l’Afghanistan rimane una polveriera.
"Gigi eroico, ha salvato la vita di altri commilitoni"
E' stato La Russa a rivelare il grande gesto di uno dei due artificieri morti l'altro ieri a Herat
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