A Ginevra una sfida a tutto campo Lingotto sul podio

L’offerta del nostro Paese tra le più ricche. Abarth riparte e rispunta MomoDesign. Francesi in cerca di una nuova identità: Renault si affida alla Twingo, Peugeot e Citroën battezzano i primi Suv

da Ginevra

Tra appuntamenti fissi o biennali, in media, c’è un Salone dell’automobile importante ogni tre (al massimo quattro) mesi. Tra questi c’è Ginevra, alla 77ª edizione. Considerando modelli inediti di prossima commercializzazione, concept-car e prime visioni a livello europeo e mondiale le novità esposte, sino a domenica prossima nel Palexpo vicino all’aeroporto, s’aggirano attorno al centinaio. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e, per di più, moltissime portano con sé altre primizie: vanno da un riposizionamento del marchio a soluzioni tecniche che in questo periodo guardano, con ancora più convinzione rispetto al passato, al contenimento delle emissioni.
In buona sostanza, ecco allora che la Fiat Bravo - al debutto sul palcoscenico internazionale - trasmette anche con il nuovo logo della casa torinese apposto sulla carrozzeria non solo la (già appurata) caparbietà con cui il gruppo ha rimontato la china, ma anche la sintesi degli avanzati procedimenti progettuali e di sviluppo da cui è stata generata, oltre che le innovazioni tecnologiche che porta con sé, come gli inediti motori a benzina di 1.4 litri sovralimentati della famiglia T-Jet. Anche la Lancia rinnova lo «stendardo», quasi a sottolineare che nelle sue file rientra una vettura (nello specifico la Ypsilon) denominata Sport e ancora una volta offerta con il prestigioso tocco di MomoDesign, mentre l’Alfa Romeo - proiettata verso un rinnovamento e allo stesso tempo ampliamento della gamma - si prende il gusto di proporre, per prima, una Spider con motore turbodiesel, di rispolverare un allestimento mitico come quello TI e di approntare una serie di programmi di personalizzazione con i quali ci si può «costruire» l’auto come se fosse un abito di sartoria. Insomma, il Biscione mette sul tavolo questa carta, assieme a quelle dello stile e della sportività, per fare intendere ai tedeschi che non concede nessun vantaggio. Proprio come stanno facendo i costruttori francesi nei confronti di quelli asiatici a cui contrappongono, con Citroën e Peugeot, i loro primi Suv di categoria medio-grande. Anche Renault è, ormai, pronta a cimentarsi in questo settore - dove tra l’altro i cugini della Nissan sfilano dalla manica la nuova X-Trail - ma prima rivoluziona completamente la Twingo. Arriva insieme con la nuova Mazda2, caratterizzata da una linea che ben si attanaglia al dinamismo che esprimono i lineamenti anche delle sorelle maggiori.
S’ispira a questa tendenza pure la nuova Ford Mondeo, berlina o station wagon che sia, quasi a sottolineare che, anche in un settore molto tradizionale, la sostanza non deve prevaricare l’aspetto formale. Sul quale, invece, puntano da sempre le sportive più o meno pure, una famiglia in cui debuttano la Maserati GranTurismo e l’Audi A5. Una coupé che, tra l’altro anticipa, anche stilemi della prossima serie A4. Ma a Ginevra si registra anche il ritorno nei ranghi dei blasoni «ad alte prestazioni» di un marchio mitico, nelle gare quanto su strada, come quello Abarth, che sforna la sua prima realizzazione - la Grande Punto Abarth di pronta commercializzazione, e l’ingresso della Lexus, con la IS-F.
Tuttavia, questo marchio non abdica alla propulsione ibrida, che ripropone nella massima espressione sulla Ls600h, l’ammiraglia di famiglia a basso impatto ambientale.

Per soddisfare questo requisito la Bmw, come si legge a lato, definisce il concetto «Efficient Dynamics», mentre Mercedes-Benz e Volkswagen puntano, al momento, rispettivamente sulle tecnologie ecologiche Bluetec e BlueMotion oltre che BlueTDI.

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