Pechino - La Cina censura internet, e non lo nasconde. I funzionari del Comitato
internazionale olimpico si sono accordati con la Cina per
consentire il blocco di siti web sensibili durante le Olimpiadi di
Pechino. Lo ha annunciato oggi Kevan Gosper, presidente della
Commissione stampa del Cio.
Libertà d'informazione Gosper in precedenza aveva ripetuto più volte che l’accesso a
Internet per i 21.500 operatori dei media accreditati sarebbe stato
"aperto".
"Mi dispiace che ora venga fuori che il Bocog (Comitato
organizzatore dei Giochi di Pechino) ha annunciato che ci saranno
limitazioni nell’accesso ai siti web durante i Giochi, e anche se
capisco che il materiale sensibile non collegato alle Olimpiadi
continua ad essere un problema per i cinesi, credo che il Bocog e il
Cio avrebbero dovuto offrire un messaggio chiaro ai media
internazionali", ha detto Gosper.
"Ora mi rendo anche conto che alcuni funzionari del Cio hanno
negoziato con i cinesi sul fatto che alcuni siti sensibili siano bloccati
perché non li considerano collegati ai Giochi".
Siti censurati La Cina deve offrire ai media la stessa libertà di informazione sui
Giochi che hanno avuto nelle Olimpiadi precedenti, e ha allentato i
controlli sulla stampa straniera nel Paese nel gennaio 2007.
Giochi: la Cina "oscura" i siti scomodi
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