Un Giornale che piace anche ai giornalai

Trentacinque anni sono un traguardo importante, un risultato ottenuto grazie a tutti i lettori che ogni mattina acquistano queste pagine in una delle 480 edicole sparse sul territorio genovese, un legame ed un rapporto quotidiano che sono gli stessi giornalai a spiegare per l'occasione.
Tutti tra i 40 intervistati, al di là dell'appartenenza politica concordano sul fatto che sia un quotidiano molto costante nel tempo, con vendite stabili in forte aumento con la direzione di Feltri: «Molti miei clienti, prima lettori di Libero ora comprano il Giornale, vedo un grande interesse» dice Franco Alzapiedi, edicolante di Via Fanti, che prosegue commentando l'edizione genovese: «Sento commenti positivi, l'impaginazione è molto apprezzata, credo che dia un buon scorcio d'insieme su Genova, con i suoi punti di forza ma anche le sue problematiche».
Molti i giornalai del centro Storico a riconoscere la necessità dei tanti articoli di denuncia ed inchieste sulla situazione nei vicoli apparsi nel corso degli anni; tra questi Marco Urgias, edicola in via delle Fontane esattamente di fronte alle occupazioni del collettivo Humpty Dumpty è rimasto colpito dall'immagine del sindaco Marta Vincenzi che traspare dalle pagine dell'edizione cittadina: «Mi piacciono, danno l'idea della situazione reale, a prescindere dalla politica fotografano un sindaco lontano dai suoi elettori» proseguendo poi critico: «Sembra quasi che lo faccia apposta, ho letto di come ha intonato Bella Ciao sul palco del Capodanno in piazza, incredibile».
«È proprio la capacità di fare opinione che viene cercata dai lettori» dice un'edicolante di via Cantore a Sampierdarena «Certo questa è una zona "difficile" per il Giornale però sempre più spesso viene acquistato per sentire un punto di vista differente sulle questioni nazionali o sulla realtà cittadina. Me lo chiedono anche socialisti di vecchia data che fino a ieri non lo avrebbero neppure toccato» il Giornale offre infatti «una chiave di lettura differente per capire Genova, e questo può non piacere» gli fa eco un collega.
In una città come la nostra ogni esercente ha storie di dibattiti infuocati tra lettori con idee divergenti da raccontare, piccole sfide giornaliere a base di occhiatacce, battute e discussioni animate al momento dell'acquisto del quotidiano. La situazione varia molto a seconda dell'edicola, con chioschi dove ancora oggi il Giornale viene venduto in sordina, quasi si trattasse di materiale illegale e «pericoloso».
Solo un rimasuglio di quei tempi, 35 anni fa, quando comprare una copia de il Giornale, con tutto il suo pensiero liberale ed indipendente oltre ad essere un atto di coraggio rappresentava un rischio reale per la propria incolumità.


Momenti che Mauro Lagomarsino ha visto dalla sua edicola di via Nino Bixio, conoscendo anche Montanelli stesso, un'esperienza lunga quasi una vita: «Probabilmente sono quello che svolge questo mestiere a Genova da più tempo, e credo sia necessario farlo rimanendo sempre al di sopra delle parti, non voglio parlare di politica - e sorride facendo un'esempio - Ogni giorno leggo la pagina sportiva de il Giornale ed è la mia preferita: anche se ha meno spazi del Mercantile o del Secolo XIX apprezzo la posizione originale ed indipendente che tiene sempre».

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