Il Giornale studia la scuola da 5 in condotta

Il Giornale studia la scuola da 5 in condotta

(...) ma che offre anche l’occasione per stringere sempre più i rapporti tra il Giornale e il suo popolo. Perché il direttore Mario Giordano, scortato dal caporedattore dell’edizione ligure Massimiliano Lussana, metterà sul tavolo il caso-scuola, per aprire un confronto a tutto campo, per ascoltare e capire come i genovesi «vedono» questa Italia che ci crede, l’Italia che tra mille problemi ha voglia di farcela e alla fine, come sempre, si dimostra più forte dei problemi stessi. Per cercare poi di raccontare ancora più da vicino il mondo non come lo si osserva dalle stanze dei bottoni ma come lo si vive ogni giorno. Che poi è la ricetta semplice che trasforma un giornale nel Giornale.
Giordano parte proprio da quell’Italia che ha la laurea nel cassetto e un personalissimo concetto del Tiepolo, che in molti scoprono non essere uno dei nani di Biancaneve solo durante un quiz per diventare milionari. Di studenti modello che dei Promessi Sposi ricordano soprattutto don Abbondio, don Rodrigo e don Cristoforo come tre sacerdoti e attori non protagonisti ce ne sono milioni in Italia, tanto che Giordano ci ha fatto un libro, «5 in condotta». Un libro, presentato mercoledì prossimo alle 17.30 all’hotel Bristol di via XX Sette,bre, che fa riflettere col sorriso, ma che va oltre il semplice «bestiario» da maturità, perché guarda oltre. E non sbatte il mostro in prima pagina e basta. Cerca di capire come possa questa scuola da bocciare essere anche la scuola che sforna i cervelli destinati troppo spesso alla fuga all’estero.

E scopre così quel mondo silenzioso di insegnanti eroici e appassionati che non finiscono mai sui giornali per i loro meriti ma tengono in piedi la baracca. Eccolo, lo spunto dell’Italia che ci crede, dell’Italia che va raccontata. Dell’Italia che anche da Genova ha il suo pezzettino di mondo da raccontare. A partire dalle pagine del Giornale.

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