Due anni esatti dalla scomparsa di Gabriele Sandri stanno a significare due anni di verità dette a mezza bocca. Ma è inutile rimuginare sul passato, Gabbo non cè più e la sua famiglia forse non ha più lacrime per piangerlo, troppo forte il dolore, intenso, secco, rovinato dalla mancanza di spiegazioni e dallassurdità della morte.
Due anni, oggi, giornata nel corso della quale la città renderà omaggio al tifoso dj, ricordato già domenica scorsa dalle tifoserie di tutta Italia che gli hanno dedicato cinque minuti di assoluto silenzio. «Abbiamo il sostegno di una nazione intera - ha spiegato il padre, unendo laffetto dimostrato dalla gente per Gabriele al conforto dato per le questioni giudiziarie - e di ampie fasce di cittadinanza attiva: da Milano a Messina, da Cagliari e Perugia, da Firenze a Udine. Decine di città, migliaia di giovani, anziani, uomini e donne che si sono immedesimati nel destino assurdo che ha stroncato mio figlio e che oggi vogliono ricordarlo nel modo migliore. È un segnale importante». Poi, Giorgio Sandri ha aggiunto: «Significa che in Italia cè ancora una coscienza civile diffusa, cè ancora umanità e voglia di cambiare, nonostante purtroppo, come è accaduto nella prima fase della vicenda processuale, sia stato proprio lo Stato a perdere unoccasione per dimostrare che non ci sono disparità di trattamento tra cittadini di serie A e cittadini di serie B. Continuiamo a chiedere giustizia. E insieme a noi lo chiede la gente: la giustizia deve essere uguale per tutti. Ci vuole trasparenza».
Roma sarà teatro oggi di iniziative che scorreranno durante tutto larco della giornata. Si comincerà con la donazione promossa dal gruppo donatori di sangue a lui dedicato che comincerà a partire dalle 7,30 al Bambin Gesù. Poi, alle 13, taglio del nastro per il parco a lui dedicato, ai piedi della sua scuola elementare, la «Giacomo Leopardi» a Piazza delle Medaglie doro. Schietto il messaggio postato dal fratello sul sito gabrielesandri.it: «In quella stessa scuola Gabriele ha fatto le elementari. Lì ha trascorso la sua infanzia. I suoi piccoli amici, gli insegnanti, i primi giochi allaria aperta. Da un evento tragico come quella maledetta domenica di 2 anni fa nasce qualcosa di positivo. Un parco intitolato alla sua memoria è altamente significativo: rimarrà per sempre li, dove ogni giorno giocano i bambini, a tenere vivo il ricordo di mio fratello nel suo quartiere e in tutta la città di Roma. Gabriele è figlio di questa città». Alle 15,30 a Piazza della Libertà, il Comune consegnerà la sede alla Fondazione Sandri, che prenderà vita ufficialmente il 9 gennaio 2010. E ancora: alle 19, messa in suffragio nella chiesa San Pio X, a piazza della Balduina; poi la fiaccolata conclusiva. Amici, conoscenti e tifosi accenderanno la loro fiamma per «chiedere ancora una volta giustizia per Gabriele, in vista del processo dappello fissato a Firenze». Non solo Roma protagonista. In molte altre città si preannunciano attestati di solidarietà i Sandri e azioni celebrative per non dimenticare il giovane dj romano. Anche la rete ha dedicato al dj con la passione per la Lazio grandi attenzioni. Facebook, twitter, i blog, in qualche maniera chiunque ha voluto dedicare un pensiero, un messaggio, una preghiera. Si continuerà oggi, mentre la famiglia si coccolerà il figlio di Cristiano, il fratello di Gabbo. Che si chiama Gabriele, come lo zio.
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