Il giorno di Rocca «Sarà una sfida contro me stesso»

Dopo cinque successi stagionali deve salvare tutto lo sci alpino: «Mi sento ancora quello di dicembre»

Paolo Marchi

nostro inviato a Sestriere

Tutti al Colle del Sestriere cercano Rocca, pochi lo trovano e ancora meno cronisti riescono a intervistarlo in una sorta di cortocircuito mediatico che aggiunge tensione alla vigilia della gara che gli può cambiare la vita, cambiare in tutti i sensi perché è vero che a trentun anni ancora da compiere (il 6 agosto) dice di avere come obiettivo Vancouver 2010, ma intanto tutto passa attraverso le porte che dovrà affrontare questo pomeriggio. Il valtellinese scenderà per primo, ma non sarà seguito dal numero 2, il francese Vidal, che si è gravemente infortunato proprio ieri nell’ultimo allenamento. Sfortunato Jean Pierre che fu oro quattro anni fa a Salt Lake City e vincitore quest’anno a Kitzbühel, quando Rocca fallì il primo speciale della stagione dopo 5 vinti, Beaver Creek, Madonna di Campiglio, Kranjska Gora, Adelboden e Wengen.
«La sesta sarà una festa», disse Tomba in Svizzera, intonando filastrocche come faceva per se stesso. Solo che la sesta non sarebbe arrivata. Dopo l’errore a Kitzbühel il 22 gennaio, la cercherà due giorni dopo a Schladming in notturna, sul pendio, ripido e ghiacciato, che più predilige e dove però non ha mai vinto né è salito sul podio. Problemi di cronometraggio l’inverno scorso, un errore stavolta e tutti a chiedersi se ormai avesse dato il meglio di sé. Lui dirà fino alla noia che «il risultato dei Giochi non cancellerà quanto fatto in coppa», ma è chiaro che la grandezza di uno sportivo è fatta soprattutto dai titoli iridati (e per lui ecco tre terzi posti, due in slalom e uno in combinata) e olimpici.
Resta il fatto che la sua gara è a estremo tasso di sbaglio. Però sembra che, tornato a Sestriere da Pila dove si è allenato, non si sia infastidito perché sui monti piemontesi nevica. «Sarà una sfida contro me stesso - ha confidato Giorgio -. Sono pronto, speriamo di divertirci. Sono contento perché in allenamento ho ritrovato la brillantezza che avevo a dicembre. Spero di dormire bene, poi sarà una gara come tutte le altre».
Intanto, per distrarsi, è andato da un barbiere ad Aosta e si è fatto tagliare i capelli cortissimi: «Era un appassionato di calcio, ha parlato solo di quello e ci ha messo mezz’ora a capire chi ero». Oggi Giorgio dovrà metterci meno a ritrovarsi.
La sua casa di sci, intanto, gli ha fatto avere 15 nuove paia da slalom, lunghezza un metro e 65 cm, testati in Val d’Aosta e poi portati qui, gelosamente custoditi dallo skiman Reinhard Brugger. Ieri pomeriggio, annullata dagli organizzatori l’ora di sciata libera in pista, palestra, fisioterapia e prima cernita dell’attrezzo principe: Rocca ne ha scelti tre che testerà questa mattina.

Sono contraddistinti dai numeri 60, 61 e 63, utili per chi ama il lotto, magari da affiancare all’80 e all’88. Furono le sole volte che lo slalom olimpico venne vinto dal leader di coppetta: Stenmark ventisei anni fa, Tomba diciotto. Sono loro i riferimenti di Rocca.

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