Roma

Giovane morta in gioco erotico, l'ingegnere ai domiciliari

L'accusa, per l'uomo arrestato sabato scorso dopo l'esito fatale di una pratica sadomaso messa in atto nel garage dell'Agenzia delle Entrate, è stata derubricata da omicidio preterintenzione a omicidio colposo. Durante l'interrogatorio di garanzia ha detto che è stata una fatalità

È tornato a casa agli arresti domiciliari Soter Mulè, l'ingegnere di 42 anni arrestato sabato scorso dopo aver organizzato un gioco erotico nel garage dell'Agenzia delle Entrate, sulla Bufalotta, in cui è morta una ragazza di 24 anni. Un'altra giovane, che era legata assieme alla vittima con la tecnica giapponese dello «shibari», è ancora ricoverata in ospedale in coma famacologico. Durante l'interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel carcere di Regina Coeli, Mulè ha spiegato al gip Marco Mancinetti che si è trattato di una «tragica fatalità». Il giudice ha ritenuto che non ci fossero elementi sufficienti per tenerlo in carcere e gli ha concesso i domiciliari derubricando l'accusa da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo. «È stato valorizzato dal giudice l'elemento della non volontarietà e il comportamento processuale dell'indagato che ha risposto a tutte le domande. Era evidente che la misura richiesta dalla Procura dovesse essere gradata dal gip», ha commentato l'avvocato Antonio Buttazzo, che difende l'ingegnere assieme con l'avvocato Luigi Di Majo. Nel corso dell'interrogatorio Mulè ha spiegato che la pratica sadomaso finita in tragedia consisteva «nel legare le due ragazze e non nello strozzarle con le funi». Il caso ha voluto che una delle due si sia sentita male e sia svenuta, causando lo strozzamento dell'altra spinta in alto dal peso dell'amica.

L'ingegnere ha raccontato che il suo ruolo si sarebbe limitato solo «all'assistere senza fotografare o effettuare riprese con le telecamere».

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