nostro inviato alla Maielletta
Un gigante tra i nani. Persino imbarazzante la differenza. Sulla prima montagna vera, Ivan Basso fa rullare i motori e decolla dal Giro: volo diretto, destinazione Milano. Messa così, può suonare persino sinistra: come il trionfatore si affretta subito a ricordare, l'anno scorso ugualmente decollò, ma subito dopo fragorosamente si schiantò, abbattuto in volo da da un perfido siluro intestinale, che gli lasciò solo la forza di tirare lo sciacquone.
Vietato allora parlare di Giro in tasca, Giro deciso, Giro finito. Diciamo soltanto che lo show di Basso, Indurain post-moderno fortunatamente nato a Cassano Magnago, chiude la prima settimana di corsa con un risultato eclatante e con distacchi di ghisa. Punto. Però attenzione: salvo virus, salvo Tir contromano, salvo un'altra stramaledetta combinazione del destino, nelle prossime due settimane può pure andare peggio. Se questo è l'inizio, Basso rischia di arrivare a Milano con una giornata di vantaggio.
Ma gli altri chi? Quali sono, questi altri? Guardandoli all'opera, nell'impietosa mattanza della Maielletta, vanno messi in fila così (...).
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