Il Senato voterà oggi a mezzogiorno le sue dimissioni. Quindi il senatore Nicola Di Girolamo si consegnerà spontaneamente, forse al carcere di Rebibbia.
Lo ha annunciato lui stesso ieri, a Palazzo Madama, salutando a margine della seduta colleghi e amici. Di Girolamo si è anche sforzato di scherzare: «Voi che dite ha chiesto è meglio Rebibbia o Regina Coeli?». «Rebibbia, Rebibbia», gli ha risposto un collega. «Ma sapete che non so cosa portarmi? Per esempio il rasoio me lo fanno portare?».
Scampoli di conversazioni, carpiti da un cronista dellAdnkronos. Scampoli di un addio, alla vigilia dellingresso in cella. La decisione di votare direttamente le dimissioni di Di Girolamo, senza discutere in via preliminare la questione della decadenza del senatore è stata presa non senza polemiche. Lopposizione, infatti, premeva perché si facesse decadere Di Girolamo da senatore, in modo da togliergli la possibilità di fruire dei benefici di ex parlamentare. «È uno scandalo», ha tuonato la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro. Ma il presidente del Senato Renato Schifani è stato inflessibile: «È un diritto sacrosanto di critica ha detto , quello che esercitano le opposizioni. Ma vi sono tanti e tanti precedenti, e molto autorevoli, che prevedono che le dimissioni riassorbono gli altri dibattiti e quindi vengono poste subito allordine del giorno».
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