Gita scolastica con violenza sessuale fra tredicenni

NapoliDue notti da incubo per un ragazzino di 13 anni, una gita che si è trasformata in un inferno per uno studente di terza media di una scuola di Marechiaro, una delle zone più esclusive di Napoli, case da un milione di euro in su. E proprio in questo ambiente, da cosiddetta Napoli bene, è maturata l’odiosa e choccante storia del ragazzino violentato da sette di quelli che riteneva cari e sinceri compagni di scuola. Partito per una gita scolastica, a Fasano in Puglia, verso la fine dello scorso mese di marzo, il ragazzino, faccia pulita, buoni principi, forte sensibilità, è rimasto vittima di presunte violenze sessuali ad opera dei suoi compagni, ragazzi definiti per bene e appartenenti a famiglie oneste, con genitori facoltosi ma disattenti all’evoluzione psicologica dei loro figlioli. Dunque, il ragazzino si preparava a vivere due giorni di svago a cultura a Fasano ma appena è arrivata la notte per lui è iniziato un incubo. I suoi ex amici, sette tredicenni come lui, hanno bussato alla porta della sua camera. Pensava a una goliardata notturna, invece si è trovato al centro delle attenzioni sessuali e alle insane passioni dei coetanei. Ha cercato di fermarli, implorato la loro pietà ma non c’è stato nulla da fare. La vergogna e la paura hanno impedito alla piccola vittima di raccontare agli otto insegnanti accompagnatori la terribile esperienza. Nel secondo giorno di gita il ragazzino è rimasto in silenzio, sguardo rabbuiato ma nessuno ci ha fatto caso. La giornata successiva è proseguita come se nulla fosse accaduto ma, con l’arrivo della notte, quando i gitanti sono ritornati in camera per andare a dormire, la vittima è stata nuovamente presa con la forza dai compagni e costretta di nuovo a sottostare ai loro voleri sessuali. Il giorno dopo, fine dell’incubo e rientro a casa.
Per il ragazzino il ritorno in famiglia è stata una liberazione ma una volta di fronte a mamma e papà non ne ha potuto più: è esploso in un pianto dirotto e ha raccontato la sua terribile esperienza. I genitori si sono recati a scuola, a Marechiaro e hanno denunciato l’accaduto alla preside. Come primo provvedimento, i sette presunti baby stupratori sono stati sospesi dalle lezioni per 15 giorni. Ma è stata una punizione congrua? La mamma e il papà del ragazzino vogliono giustizia anche fuori dalla scuola ma, i sette sono minori e quindi non imputabili. La polizia giudiziaria ha inviato una informativa alla Procura per i minori.
Durissimo il commento dell’Associazione culturale docenti cattolici. «Per due notti consecutive nell’albergo in cui la scolaresca era ospite, il ragazzino è stato molestato anche se c’erano ben otto docenti che accompagnavano il gruppo - dice il presidente Alberto Giannino -. Ci domandiamo, non senza sconcerto e meraviglia: come mai nessun docente si sia accorto delle violenze ripetute ai danni del ragazzino in albergo? La loro vigilanza in che cosa consisteva?».

Infine, i Docenti cattolici invocano l’intervento della Gelmini: «Forse è il caso che il ministro disponga un’ispezione ministeriale sia verso la dirigente scolastica sia verso le otto docenti accompagnatrici che non hanno visto e non hanno sentito nulla».
carminespadafora@libero.it

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