Il giudice inglese: «Restivo è un assassino»

Danilo Restivo, l’unico indagato nel caso di Elisa Claps, è da ieri sera formalmente imputato in Gran Bretagna per l’omicidio di Hether Barnett, la vicina di casa che venne uccisa nella sua abitazione nel novembre del 2002 nel Dorset.
«Dopo aver attentamente valutato gli elementi che mi sono stati forniti dalla polizia del Dorset e che sono emersi dall’indagine sull’omicidio Barnett, ho deciso che ci sono prove sufficienti per processare Restivo per omicidio». Lo ha sottolineato Alastair Nisbet, il pubblico ministero che si sta occupando del caso, nella conferenza stampa che ha tenuto ieri sera a Poole, vicino a Bournemouth, in Dorset.
«Per questo - ha aggiunto - ho autorizzato la polizia a formalizzargli l’accusa di omicidio per il quale dovrà comparire domani davanti ai magistrati della Bournemouth Magistrates’ Court. In base alle procedure introdotte a febbraio di quest’anno sarà detenuto in una cella presso il tribunale di Winchester. Lunedì prossimo toccherà a un giudice della corte decidere se Restivo debba rimanere o meno in custodia cautelare fino al processo».
«La famiglia della Barnett - ha aggiunto il pubblico ministero - è stata informata della mia decisione e spero che presto io possa incontrare i parenti e spiegare come verrà condotto il processo e rispondere a loro eventuali domande. Restivo ora è accusato di un reato criminale e ha diritto a un processo equo. E per questo è molto importante che nessuna informazione che possa pregiudicare il suo corso venga pubblicata in Gran Bretagna o all’estero».
Mark Cooper, il poliziotto che ha diretto le indagini, ha riferito che Restivo è detenuto da 35 ore ed è stato a lungo interrogato. Quanto alle prove raccolte a suo carico durante sette anni e mezzo di investigazioni, il detective ha precisato che sono state tutte consegnate al magistrato.
Fin qui il fronte «inglese» della vicenda Restivo i cui sviluppi giudiziari sono seguiti con grande interessi anche a Potenza dai legali della famiglia Claps.

Che ieri hanno aperto un inedito fronte d’attacco: dai legali della famiglia Claps è partita infatti una lettera indirizzata addirittura al Papa. Oggetto: i depistaggi e le omertà di cui si sarebbero macchiati vari esponenti del clero lucano nella controversa vicenda del ritrovamento del cadavere di Elisa.

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