Il Comune lo chiama «Piano di riqualificazione urbana» e sul suo sito internet lo definisce un «progetto condiviso». Eppure alla Garbatella amministrazione e residenti sono ai ferri corti. Gli inquilini sbarrano gli ingressi dei loro palazzi ai tecnici comunali, costituiscono unassociazione (Vivere sulla marrana), distribuiscono volantini e si appellano ai politici e ai magistrati. Lo spauracchio, dalle parti di via Giustiniano Imperatore sono le demolizioni. Da quando il Campidoglio ha buttato giù gli edifici pericolanti di via Alessandro Severo nellestate del 2005, deciso a un programma di ricostruzione, qui non cè più pace. Colpa del fiume Ammone che dal fosso di Tor Carbone scorre sotterraneo rendendo instabile il terreno su cui poggiano alcuni palazzi a otto piani tirati su 50 anni fa in pieno boom edilizio. E colpa del Campidoglio che su quegli stessi fazzoletti di terra oggi torna a costruire agitando i sonni di centinaia di abitanti fra via Costantino e via di Villa Lucina.
«Vede - indica un pensionato dal proprio balcone - qua sotto le scavatrici sono al lavoro ogni giorno. Lacqua viene aspirata di continuo dalle idrovore. Però nessuno ci ha mai detto che nelle nuove planimetrie i nostri palazzi erano stati arbitrariamente indicati come edifici per cui è prevista la sostituzione in fase successiva. Labbiamo scoperto per caso. E tutto questo malgrado le nostre abitazioni siano state edificate con palizzate ad hoc e in parte consolidate a spese private. Se il Comune continuerà a far scavare a un passo dalle nostre fondamenta tuttavia sì che diventeranno pericolanti. Ma a quanto pare alla soluzione hanno già pensato». Lassessore Morassut (che per raddrizzare i palazzi storti ha avuto mandato speciale) incalza i condomini: «Fatemi installare i sensori per il monitoraggio». Quelli però non ne vogliono sapere: «Per lavarvi la coscienza non basta stipulare unassicurazione». «Chiedo collaborazione altrimenti mi avvarrò di tutte le prerogative di legge», replica il diessino. Daltronde agli sfollati di via Severo bisogna pur ridare un tetto. Di oltre cento nuclei che erano, unottantina si era detta favorevole al progetto: acquisto della nuova casa a 950 euro al mq più Iva e un mutuo agevolato. Una quarantina è stata parcheggiata a Santa Palomba (Pomezia), gli altri hanno fatto da sé. Per la costruzione dei nuovi edifici il Campidoglio ha stanziato 9 milioni e 850mila euro più altri 2 per la sistemazione di giardino, parcheggi, demolizione e ricostruzione della piscina comunale (eppure funzionante) su via Villa Lucina.
Ma il vero prezzo della riqualificazione di Giustiniano Imperatore è un altro. «La remunerazione per le opere pubbliche e di urbanizzazione straordinaria - si legge nel bando - avrà corrispettivo in superfici residenziali e non, che saranno trasferite dal Comune alle ditte vincitrici». Superfici che «potranno essere commercializzate sul libero mercato».
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