Gm-Renault-Nissan, alleanza appesa a un filo

Confronto decisivo tra Wagoner e Ghosn. Scettici gli americani, più «aperti» i franco-giapponesi

Pierluigi Bonora

da Milano

Si saprà nei prossimi giorni, una volta che Rick Wagoner e Carlos Ghosn si alzeranno dal tavolo del negoziato, se ci sono concrete speranze che il matrimonio del secolo tra General Motors, Renault e Nissan vada in porto. Le parti hanno fissato al 15 ottobre il termine per prendere una decisione e l’appuntamento con il Salone Mondial di Parigi, che aprirà i battenti nei prossimi giorni, servirà ai due top manager per un primo approfondito scambio di informazioni. Entrambi sono consapevoli che «trovare un’intesa non sarà facile». Ghosn, in particolare, sa di dover far i conti con una Gm piuttosto scettica.
«Ci sono resistenze interne a Detroit - ha detto il top manager in un’intervista ad AutomotiveNews - ed è chiaro che l’intesa sarà possibile solo se i vertici della compagnia americana l’appoggeranno. L’accordo dovrà essere amichevole, associativo e cooperativo. Se loro non vogliono, anche noi ci fermeremo».
Proprio ieri, del resto, sul quotidiano francese La Tribune veniva posto l’accento sulle posizioni dei due gruppi: da una parte Renault-Nissan favorevole a una collaborazione ampia, dall’altra Gm più propensa a firmare accordi industriali mirati. Il presidente Wagoner, infatti, oltre a occuparsi del piano di ristrutturazione che comincia a dare i primi frutti, deve anche difendere il gruppo dall’attacco che Toyota è ormai pronta a sferrare. Il colosso giapponese ha appena annunciato che tra due anni venderà nel mondo 10 milioni di esemplari e già da quest’anno, con 8,85 milioni di veicoli, punta a superare proprio la Gm al vertice della classifica dei costruttori.
Intanto, in attesa di segnali da Parigi, c’è la Ford pronta a sostituire i rivali di Detroit nelle trattative con Ghosn. Per la casa di Dearborn, in piena crisi (il ritorno alla profittabilità nelle attività in Nordamerica è stato fatto slittare dal 2008 al 2009), un partnerariato con il gruppo Renault-Nissan potrebbe essere utile per accelerare l’uscita dall’impasse. L’alternativa Ford-Renault-Nissan è comunque preferita dagli analisti rispetto all’opzione Gm.
A Parigi, però, non si parlerà solo sulla nascita o meno dell’alleanza del secolo. A tenere banco sarà anche il caso Psa Peugeot Citroën dopo che il presidente Jean-Martin Folz ha annunciato che lascerà l’azienda all’inizio del prossimo anno. Nessuna novità sul suo successore anche se da giorni è partito il solito toto-presidente.
Tra i possibili candidati, secondo quanto risulta al Giornale, ci sarebbe anche il francese Patrick Pélata, attuale «delfino» di Ghosn.

Pélata, manager di grande esperienza nel prodotto, ha una visione ampia del mercato avendo lavorato per diversi anni in Giappone alla Nissan al fianco di Ghosn, per poi seguire il suo «maestro» a Parigi una volta assunta la responsabilità anche della Renault.
In settimana, infine, Fiat e Mediobanca dovrebbe definire il ritorno del 29% della Ferrari da Milano a Torino. Ma l’annuncio dell’operazione con i relativi dettagli potrebbe arrivare ai primi di ottobre.

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