Goethe e un anno vissuto spensieratamente

Il soggiorno romano dello scrittore tedesco attraverso le tele del suo sodale Tischbein

Lucio Filipponio

Ottanta opere tra acquerelli, guaches e disegni, concessi dalla Klassik Siftung Weimar, per rendere omaggio a un’arte in continua tensione tra parola e scrittura ma, soprattutto, ad un intenso rapporto d’amicizia tra un’eccellente artista romantico ed uno straordinario poeta. Sotto il titolo «Johann Hernrich Wilhelm Tischbein. Il pittore poeta», sono raccolte in mostra, fino al 19 novembre presso la Casa di Goethe, le principali composizioni di Tischbein, tra le quali, le illustrazioni ispirate al soggiorno del poeta di Weimar nell’atelier di via del Corso nel 1786.
Il maledetto secondo cuscino, Due uomini su un sofà o La conversazione serale sono solo alcuni dei disegni originali che, come vere e proprie istantanee, danno il senso dell’anno che Goethe e Tischbein trascorrono all’insegna della spensieratezza, della comune passione per l’arte e la poesia, dell'amore per la Roma classica. Goethe lavora all’edizione completa delle sue opere sotto lo pseudonimo di pittore Moller e nel tempo libero impara da Tischbein l’arte del disegno. Dopo poco i due iniziano a collaborare a progetti comuni dando vita a più serie di idilli illustrati. Non a caso i soprannomi di «pittore con la tavolozza» o di «pittore poeta», attribuiti a Tischbein dai suoi contemporanei, rimandano ai molti suoi lavori, spesso serie, concepiti sin dall’inizio come pendants di testi letterari: alcuni già arricchiti di testi mentre altri composti nella speranza che vengano illustrati da sommi poeti. Tra le opere frutto della collaborazione tra i due artisti le illustrazioni per il componimento goethiano La volpe di Reineke, escursione visiva nel mondo fisionomico delle favole di animali e quelle per la celebre serie degli Idilli, ideata con Goethe nel 1786 ma divenuta solo nel 1820 un ciclo di dipinti per il Castello di Oldemburg. Quarantaquattro tele per raccontare arcadici paesaggi ideali, piante e animali, creature fantastiche, ninfe, satiri e fauni.

Dobbiamo aspettare l’anno successivo perchè il poeta di Weimar dedichi alla serie di disegni gli Idilli di Wilhelm Tischbein, un componimento sull’arte contemporanea. Il percorso espositivo si conclude con alcuni frammenti dei Quaderni sibillini, dedicati a soggetti italiani e soggetti naturali riletti.

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