Chiarezza, approfondimento degli argomenti trattati, coraggio delle proprie opinioni, confronto delle idee senza pregiudizi, sono le basi su cui poggiano le tante riviste pubblicate da Golfarelli.
Una realtà editoriale profondamente liberale. «Da quando Raffaele Costa (nella foto) ha assunto la direzione di Dossier, la testata di economia, politica e management, allegata al quotidiano il Giornale, ha conosciuto una trasformazione e unimportante consolidamento. Costa - spiega leditrice Golfarelli - è riuscito a imprimere in maniera decisa la sua personalità, quella di un liberale piemontese rigoroso, concreto, attento ai fenomeni della società, finanche austero quando si tratta di difendere quei principi che hanno guidato per lunghi anni la sua attività politica. Lonestà intellettuale, la moderazione nei toni, la riflessione mai scontata su politica, economia o, semplicemente, sulla vita quotidiana della gente, contraddistinguono le scelte di una direzione attenta e mai scontata. Lidentità di Raffaele Costa rappresenta in maniera netta quella della Golfarelli Editore».
Dossier, in tutte le sue pubblicazioni, si è prefisso di portare avanti e diffondere a 360 gradi i principi delletica, della legalità e della giustizia, mostrando come questi siano parte integrante della cultura dimpresa che sorregge il nostro Paese.
«Imprenditori, professionisti, uomini di cultura ed esponenti delle istituzioni. Sono questi i protagonisti che, attraverso le pagine del periodico - continua leditrice - raccontano il Sistema Paese. La rivista dà voce, così, al gotha delleconomia e della politica italiana».
Di recente, ad esempio, Dossier ha stilato lelenco dei casi aziendali italiani deccellenza, interpellando le donne e gli uomini simbolo del «fare impresa». «Ci riferiamo ai tanti protagonisti delleconomia italiana. Quei capitani dindustria e quegli imprenditori, piccoli e grandi - conclude leditrice di Dossier, Maria Elena Golfarelli - che ogni giorno lottano per affermarsi sui mercati. Coloro che esprimono i propri pareri, senza perdersi in inutili demagogie, mossi dalla convinzione che il futuro dellItalia necessita di certezze, punti fermi e rigore.
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