Lisbona - Manca un minuto al 90’, parte un maligno tiro di Pizarro dal limite, ma più maligne si rivelano le due deviazioni di Joao Moutinho e (quella decisiva) di Anderson Polga. E così una Roma non eccelsa, spesso imprecisa e soltanto generosa ottiene un pareggio prezioso a Lisbona, mettendo una buona ipoteca sulla qualificazione agli ottavi. Occorrerà fare il colpo a Kiev fra tre settimane per chiudere definitivamente il conto. Prima del rocambolesco finale, tanti incubi per i giallorossi, innanzitutto l’attaccante brasiliano Liedson, autore di un gol inutile all’Olimpico, ma di due reti pesantissime all’Alvalade che stavano per rimettere in gioco lo Sporting.
Tonetto si ferma nel riscaldamento (indurimento a un polpaccio) e Spalletti non rischia. Una brutta tegola per la Roma, visto che l’ex empolese si sarebbe rivelato una pedina tattica fondamentale. In campo va il francese Giuly un po’ acciaccato che si sistema a destra, con Mancini dalla parte opposta (esattamente come nell’ultima sfida a Empoli). Come all’andata, lo Sporting ha Tiago tra i pali (Stojkovic è bloccato da un trauma all’anca).
I duemila tifosi giallorossi rendono omaggio a Liedholm con uno striscione («un grande maestro, grande barone, ciao Nils»), la squadra di Spalletti ha il lutto al braccio e prima del match c’è un minuto di raccoglimento per la scomparsa dell’ex allenatore di Roma e Milan. Ci si aspetta un avvio sprint dei portoghesi, ma a sorpresa arriva il gol della Roma. Azione da manuale avviata da Cicinho, sponda di Mancini per Cassetti che converge, evita un paio di avversari spostandosi in orizzontale e gran destro da 18 metri che si infila nell’angolo alto. Per il difensore è il primo centro assoluto in Europa.
Il vantaggio dovrebbe dare fiducia alla Roma, che invece si rintana nella propria metà campo sotto la spinta dello Sporting. Al 12’ Doni non trattiene il tiro di Abel e mentre recupera il pallone, Liedson colpisce il guantone del numero uno giallorosso e spinge la sfera di mezzo metro all’interno della porta. L’azione irregolare viene segnalata puntualmente a De Bleeckere via auricolare dall’assistente di destra Verstraeten. La pressione lusitana aumenta di intensità e la Roma sembra incapace di reagire. Anzi, l’undici di Spalletti appare stranamente impreciso e subisce la velocità degli avversari, abili nel pressing a tutto campo. Gli automatismi della Roma non funzionano, i passaggi più semplici vengono sbagliati e a centrocampo si perdono troppi palloni.
Logico che arrivi il pareggio dello Sporting, nato però da un pasticcio di Mexes e Doni: il cross basso al centro di Izmailov ha una traiettoria lenta, il difensore francese si avventa in scivolata anticipando il suo portiere, scontro tra i due e Liedson davanti alla porta vuota non può che segnare. Per il brasiliano è il centesimo gol con la maglia biancoverde, Mexes invece lascerà il campo a fine primo tempo con un labbro spaccato e un dente rotto. Nel finale di tempo Djalò e capitan Joao Moutinho non inquadrano la porta da posizione favorevole.
La ripresa si apre con una Roma più determinata, ma ancora imprecisa e traballante in difesa. Gli affondi dello Sporting proseguono, tanto che Liedson al 19’ approfitta del cross di Izmailov e della mancata applicazione del fuorigioco da parte dei giallorossi.
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