Scienze e Tecnologia

Google ora fa sul serio concorrenza a Microsoft

È plausibile che l’alternativa all’Office di Redmond sia una suite da usare solo via Web? Il motore pensa di sì e apre "Apps for your domain" alle imprese

Diversi mesi fa, Google aveva lanciato “Google Apps for your domain”, una suite di programmi e servizi via Web per risolvere i problemi di base dell’office automation, come la videoscrittura, i fogli di calcolo, la posta elettronica (con Gmail) e le agende. Subito arricchita con applicativi ben più sofisticati, a partire dalla creazione di semplici pagine Web per arrivare alla collaborazione tra colleghi attraverso l'instant messaging. Insomma, una specie di piccolo Office da usare gratis, con in più la gran comodità di non doversi minimamente preoccupare della manutenzione del software, dei backup, delle patch: tutto risiede sui capaci dischi di Google e si usa con un comunissimo browser Internet. E se non bastasse, gli utenti hanno diritto a un dominio tutto loro, da usare per la posta e la Web presence. Insomma, l’incarnazione del concetto di “software come servizio”, tanto caro agli analisti ma poco compreso dagli utenti; la prima versione delle Apps era certamente interessante per i privati e per i business microscopici, ma molto meno per le aziende anche di piccole dimensioni.

Premium edition
Oggi al servizio di base, che continua ad essere gratuito, Google affianca la versione Premium, che per 40 euro al mese offre gli strumenti indispensabili per l’uso professionale, a cominciare dall’assistenza (anche telefonica) 24 ore al giorno tutti i giorni, la gestione centralizzata degli utenti (autenticati con un sofisticato sistema di single-sign on per tutti i servizi), e le Api per connettere le applicazioni Web al cuore del sistema informativo aziendale e alle soluzioni sviluppati da terze parti. Inoltre, visto che oggi la parola d’ordine è “collaborazione”, non poteva mancare una sala conferenze virtuale con gli strumenti per gestire il meeting online, a cominciare dall’inoltro degli inviti ai partecipanti. Insomma, una vera sfida, diretta e inequivocabile, allo strapotere di Microsoft nell’office automation.

Il guanto della sfida
Resta da capire se davvero le aziende butteranno Office per sposare le Web Apps di Google. Il nodo da sciogliere non è tanto la completezza o meno degli applicativi Google: è chiaro che Word o Excel sono su un altro pianeta rispetto ai loro omologhi online, Docs & Spreadsheets.

Ma quanti sono gli utenti aziendali che davvero usano al 100% la potenza che Microsoft mette loro a disposizione? La vera sfida è molto più sottile, e riguarda il cambio di mentalità. Gli It manager, e soprattutto i manager senza It, si fideranno ad affidare il lavoro della loro azienda ai dischi di Google? Certo, il super motore garantisce la massima discrezione, ma basteranno queste rassicurazioni a far dormire sonni tranquilli a chi deve rispondere della confidenzialità dei documenti di lavoro?

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