Gordon Melton: "Twilight sta diventando una religione"

Il professor Melton, autore di "The Vampire Book", è uno dei più noti storici delle religioni americani: "I vampiri sofrt avvicinano i giovani alla sacralità"

Il grande scrittore cattolico Gilbert Keith Chesterton disse che «chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto». Ed è proprio l’evidente diffondersi tra i giovani e i giovanissimi di credenze religiose fai-da-te, modellate su film e saghe di successo come Avatar e Twilight ciò che emerge dal convegno internazionale «Gli dei che cambiano», organizzato in questi giorni a Torino dal Centro Studi sulle Nuove Religioni (Cesnur) diretto da Massimo Introvigne.

Nel capoluogo piemontese si sono ritrovati oltre cento studiosi e ricercatori provenienti da ogni parte del mondo. «Dalle ricerche che vengono presentate - spiega il professor Introvigne - emerge ad esempio come un terzo dei ragazzi del licei ritiene che Gesù fosse sposato, la riprova che un film come Il Codice Da Vinci ha lasciato il segno. Oppure si dichiarano cattolici ma credono anche un po’ nella reincarnazione».

Ma se c’è una figura che nell’immaginario collettivo giovanile sta assumendo caratteristiche religiose, questa è il vampiro. Lo sostiene e lo documenta il professor Gordon Melton, autore di The Vampire Book, uno dei più noti storici delle religioni americani, che insegna all’università della California e anticipa al Giornale i contenuti della sua relazione.

Professore, è vero che i giovani finiscono per considerare sorgenti di significato religioso le saghe di Hollywood?
«Penso ai aver documentato nei miei libri che esiste un numero considerevole di giovani e giovanissimi i quali, non vivendo più esperienze religiose nelle chiese, nei templi o nelle sinagoghe, cercano altrove quelli che io definisco i loro “depositi” di significati religiosi. Negli ultimi anni, ad esempio, la figura del vampiro è diventata decisiva in questo senso».

Perché proprio il vampiro è diventata una figura con possibili significati religiosi?
«Perché è una figura che esercita magnetismo, attraverso la quale rientrano dalla finestra alcuni concetti che si credeva di aver buttato fuori dalla porta: penso ad esempio all’immortalità o comunque alla possibilità di una vita molto più lunga rispetto a quella biologica. Ci sono serie televisive sui vampiri scritte da autori non religiosi, che hanno finito per assumere questa valenza».

Oggi tra i giovani e i giovanissimi spopola la saga di Twilight...
«Il vampiro protagonista di Twilight è buono, è presentato in modo positivo. In questo caso l’autrice dei romanzi, poi trasformati in film di successo, Stephenie Meyer, è mormone, anche se ciò non viene fatto trasparire troppo. Possiamo ritrovare, ad esempio, l’idea del matrimonio che continua anche dopo la morte, e la vita che dura per sempre. E c’è il vampiro che non vuole avere con la fidanzata rapporti sessuali prima del matrimonio».

Proprio per questo il Centro cinematografico della Conferenza episcopale americana ha consigliato Twilight per i suoi valori morali.
«Anche se ci sono dibattiti interni alle varie comunità religiose sull’argomento, come ve ne sono stati sulla saga di Harry Potter, è indubitabile che attraverso quelle storie vengano riproposti valori e credenze, anche se non più legate alle religioni tradizionali.

Si tratta di contenuti che fanno breccia in un pubblico di giovani fruitori, che magari leggono pochissimo o nulla, ma guardano la tv, navigano su Youtube e vanno al cinema. E magari guardano con attenzione quali sono le tendenze religiose delle star dello spettacolo».

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