Governatore, dove vai se la pagina Facebook non ce l'hai?

Una ricerca del network Consenso Elettorale evidenzia che l'85% dei presidenti di Regione è dotato di sito Internet e il 75% di una pagina Facebook. Dagli ipertecnologici Formigoni e Vendola ai tradizionali Chiodi e De Filippo. Ma non basta il web ad azzerare le distanze...

ROMA - Dall'I-pad a quasi nulla: sono i differenti modi di comunicazione online utilizzati dai presidenti delle Regioni, analizzati in una ricerca da Consenso Elettorale, network di consulenti specializzati nella comunicazione politica. C'è chi è alla «seconda edizione» del suo sito con tanto di restyling grafico e feed rss (Roberto Formigoni, Lombardia). Chi addirittura ha l'applicazione per I-pad del suo ultimo libro (Nichi Vendola, Puglia). Ma c'è anche qualche rara eccezione che nell'era dell'agorà virtuale, sceglie di non esserci o di farlo solo in parte attraverso i canali istituzionali. È il caso di Scopelliti (Calabria), di Chiodi (Abruzzo) e De Filippo (Basilicata). Nella ricerca hanno spiegato il loro orientamento ad utilizzare solo il canale istituzionale della Regione e come canale diretto il social network.
In termini numerici l'85% dei presidenti è dotato di un sito Internet ma solo il 65% lo aggiorna. Per quanto riguarda il social network, invece, il 75% è in possesso di una pagina o un profilo personale. Quelli della coalizione di sinistra condividono le loro azioni, i loro appuntamenti, le loro scelte in bacheca con gli utenti nell'86% dei casi. A destra solo il 50% aggiorna costantemente il profilo. Il 67% quelli di centro.
Su Twitter, ancora non inflazionato, c'è il 55% dei presidenti. Quanto ai contenuti, si riprendono i principi della fisica piuttosto che le strategie di comunicazione del social networking. Il più delle volte, anche per coloro che non sono nuovi all'utilizzo dei mezzi, si tratta di una trasposizione pedissequa e sterile degli appuntamenti già presenti sul portale. Ma se su Facebook gli utenti interagiscono e commentano è perché si aspettano risposte, ulteriori commenti. E forse la peggior risposta è il silenzio.
Ma c'è anche un'altra tendenza: quella ad essere lontani dalla gente, già sottolineata dalla dicitura «personaggio pubblico». La distanza aumenta postando solo appuntamenti istituzionali, commenti sull'opposizione e fatti del giorno.

E questo è un dato che viene smentito solo in rari casi: vedi Burlando (Liguria), Rossi (Toscana) che con semplicità utilizzano linguaggi vicini alla gente e non Facebook come agenda elettronica. E su qualche pagina fa anche capolino qualche ammiratrice segreta.

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