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Il governo salva la Ferrania col patto per la Valbormida

Una centrale elettrica fornirà energia al territorio e anche al resto del Paese

da Savona

«Un bel giorno, per la Valbormida e la Liguria, ma anche per l’intero Paese»: con queste parole il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola ha commentato ieri la firma nella prefettura di Savona dell’accordo di programma per l’attuazione degli interventi di sviluppo della valle savonese. Un accordo atteso da tempo, che segna in particolare la fine della crisi industriale e occupazionale della Ferrania, storica azienda leader di apparecchiature per la fotografia, al centro oggi di un processo di riconversione produttiva che vede insieme l’intervento di capitali pubblici e privati. E proprio a questa riconversione si è rifatto Scajola, nel sottolineare le prospettive dell’intesa, nel corso della cerimonia cui hanno preso parte anche il presidente della Regione Claudio Burlando, il presidente della Provincia di Savona Marco Bertolotto e il sindaco di Cairo Montenotte, sede della fabbrica, Osvaldo Chebello. I quali hanno riconosciuto che l’incontro di ieri è stato il più importante e decisivo dopo quello del 2 luglio 2005, in cui fui firmato l’accordo per la gestione dello stabilimento tra l’impresa Fintra, l’azienda Ferrania, il governo, gli enti locali e i sindacati.
Il futuro parla di alcuni punti fondamentali, tra i quali la realizzazione di una centrale elettrica: «In questo modo - ha spiegato fra l’altro Scajola - si salva la Ferrania e 700 posti di lavoro, ma si dà linfa a un polo industriale significativo anche per altre aziende tecnologiche del territorio. E la costruzione della centrale elettrica contribuirà al fabbisogno energetico del Paese, utilizzando risorse che faranno costare meno l’energia. Questo territorio - ha insistito il ministro - avrà così notevoli opportunità di espansione». Scajola ha ricordato inoltre l’importanza degli altri aspetti dell’accordo, come «il vecchio carbonile rimesso a posto. Si darà inoltre sistemazione ai collegamenti col porto di Savona, e nella bonifica viene inserito anche l’asse viario nella zona della Valbormida e anche uno studio di fattibilità verso Predosa». Le risorse pubbliche, ingenti, arrivano direttamente dal governo. «L’impegno finanziario del mio ministero - ha sottolineato ancora Scajola - è di grandissima entità, in ragione delle dimensioni molto vaste dell’accordo appena firmato. C’è stata la collaborazione concreta di Regione Liguria, Provincia di Savona e Comune di Cairo Montenotte, nonché di varie società interessate che hanno dimostrato di condividere gli obiettivi del programma. Credo che per questo - ha concluso il ministro - si possa giustamente esultare, in particolare per aver dato il via a una serie di realizzazioni nel pieno rispetto della tutela dell’ambiente. La centrale elettrica rispetterà tutti i parametri necessari, posso garantirlo. E in questa ottica provvederò entro breve tempo a insediare un comitato di controllo, proprio per salvaguardare l’ambiente e, quindi, non tornare al vecchio metodo che in questa valle ha creato in passato tanti problemi.

Le moderne tecnologie e l’ausilio del mondo scientifico ci consentono oggi di costruire impianti indispensabili per assicurare lo sviluppo, ma assolutamente compatibili con le esigenze di rispetto della natura e del territorio».

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