Governo, il Senatùr insiste: "Sì a Tremonti vice" Ma i capi del Pdl: "Pieno sostegno a Berlusconi"

Bondi, La Russa e Verdini fanno il punto sulla politica economica del governo dopo gli scontri con il ministro dell'Economia: "Coniugare sviluppo e rigore". Ma La Russa frena: "Non abbiamo parlato di Tremonti". E nel Pdl si fa strada l'idea di sostituirlo con Draghi

Governo, il Senatùr insiste: "Sì a Tremonti vice" 
Ma i capi del Pdl: "Pieno sostegno a Berlusconi"

Arcore - Il caso è complesso. Da una parte Giulio Tremonti, ministro dell'Economia arroccato sulle sue posizioni (vuole più potere e un posto da vice premier nel governo), sostenuto ormai soltanto dalla Lega. Dall'altra i vertici del Pdl che vorrebbe "sostituire" il ministro con il governatore di Bankitalia, Mario Draghi. In mezzo, a mediare, come sabato nell'incontro del caminetto con lo stesso Tremonti e il leader della Lega Umberto Bossi, c'è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Così, mentre a Villa San Martino il premier incontra i cordinatori del partito per tirare le fila sulla pulitica economica, Tremonti incontra a colazione Passera, Profumo e Guzzetti.

Vertice del Pdl a Villa San Martino Un vertice di circa tre ore per sciogliere i nodi ancora in sospeso dopo l'incontro a tre di sabato scorso. Quest'oggi a varcare la soglia di Villa San Martino sono stati i coordinatori nazionali del Pdl, Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini. Tra gli argomenti all'ordine del giorno la politica economica del governo, le future elezioni regionali e, più in generale, la direzione del partito. Lasciando Villa San Martino La Russa ha assicurato che non si è parlato del "caso Tremonti" e, tantomeno, della sua promozione a vice premier. "Non è stato questo il tema della discussione - ha detto il titolare della Difesa - ma voi siete sicuri che è quello che ha chiesto Tremonti?".

Le linee della politica economica Coniugare rigore e sviluppo. Questo l’obiettivo politico scaturito dal vertice di Arcore tra il premier e i coordinatori del Pdl, che hanno "espresso piena condivisione della politica economica del governo". I tre coordinatori del partito hanno, infatti, concordato sulla necessità di "coniugare e contemperare due esigenze altrettanto valide, soprattutto nel momento in cui si intravedono alcuni segnali di miglioramento della crisi economica, e cioè l’esigenza inderogabile del rigore, da tutti condivisa, e quella della ripresa dello sviluppo economico". Tutto questo, hanno spiegato i tre, è "in coerenza con gli impegni programmatici assunti da questo governo e dalla maggioranza che lo sostiene di fronte agli elettori".

La colazione di Tremonti Colazione di lavoro nel capoluogo lombardo tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, l’amministratore di Unicredit Alessandro Profumo, il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera e il presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri Giuseppe Guzzetti. L’incontro è durato circa un’ora e mezza. Mentre Profumo si è allontanato in macchina, Passera e Guzzetti, usciti a piedi, si sono limitati a smozare ogni sorta di rumor: "Per favore, non c’è nulla da dire".

La difesa di Bossi Alla domanda se Tremonti debba diventare vicepremier Bossi risponde: "Secondo me sì. Da ministro - spiega Bossi - Tremonti può stabilizzare. Dal punto di vista economico è un ottimo ministro, poi ha tutti i contatti che servono in Europa. E se l’Europa insiste, c’è il rischio di dover aumentare le tasse per decreto". Bossi parla a Barlassina dove, con il ministro dell’Agricoltura Zaia, sta inaugurando in un supermercato un reparto dove vengono venduti "prodotti padani". Poi dice di non temere problemi per il vertice in corso ad Arcore perché "con Berlusconi e con Fini abbiamo un ottimo rapporto, non temiamo che ci siano destabilizzazioni, noi ci stabilizziamo da soli, Berlusconi non è mica cretino".

Bossi nega che se Tremonti dovesse diventare vicepresidente del Consiglio, commissarierebbe di fatto Berlusconi, come ha sostenuto il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "No - ha detto Bossi - sono tutte stupidaggini. Tremonti è amico di Berlusconi, gli vuole bene e non farebbe mai una cosa del genere".

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