Il governo vuole aumentare il canone ma i programmi Rai sono sempre peggio

Ecco che nell’oceano delle promesse del programma dell’Unione, tra le quali il non aumento delle tasse, spunta l’ipotesi di una aggiustatina del canone Rai. Questo a suo tempo è stato trasformato in tassa sul possesso di apparecchi radiotelevisivi, per cui l’aumento delle imposte in barba a quanto promesso da Prodi e compari ci sarà. Intanto l’offerta dei programmi garantiti solo dal canone è sempre meno allettante. Nella stagione estiva il palinsesto televisivo è formato da film visti e rivisti; l’impressione è che quello che chiamiamo televisione sia in realtà un lettore Dvd che gira in continuazione e il cui telecomando non è in mano nostra. Nelle precedenti edizioni dei mondiali di calcio tutte le partite erano a disposizione (coloro che ancora vedono la Tv svizzera le hanno viste tutte), quest’anno no.

Anche se in Vietnam guardano le partite del campionato di calcio italiano, non pretendo di vedere in prima serata tutte le partite dei Singapore Tarzanels, mi limito a notare come con un’offerta sempre più ridotta ai minimi termini, e gli unici programmi decenti sono sul satellite o sul digitale terrestre ovviamente a pagamento, è sempre meno facile condannare l’evasione del canone televisivo.

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