Primo bilancio dell'anno per Silvio Berlusconi, che dalle colonne del quotidiano Libero ha tracciato un primo bilancio dell'anno appena iniziato. "Dal 2023 gli italiani devono aspettarsi certamente un anno di duro lavoro, nel quale però non mancherà qualche segnale di speranza. Ci stiamo applicando perché sia anche l'anno della ripresa", ha detto il Cavaliere. I buoni propositi non mancano, così come la voglia e la possibilità di fare bene, nonostante lo scenario interno e quello estero siano alquanto complicati.
I primi risultati del governo
Silvio Berlusconi ha sottolineato come gli italiani, oltre che su loro stessi, in questa legislatura possono contare "su un governo che è amico di chi lavora e di chi crea lavoro, un governo impegnato a favorire la crescita tutelando i più deboli, eliminando i vincoli burocratici, attenuando la pressione fiscale". E i primi passi in questa direzione si sono già visti con la manovra: "Un primo aumento delle pensioni minime, almeno per i più anziani - ma rimane l'impegno a portarle tutte a 1000 euro, entro la legislatura - e sono stati realizzati anche alcuni tagli fiscali. Possiamo dire che è l'inizio di un percorso che continuerà nei prossimi anni". Era difficile fare meglio con i pochi soldi e il poco tempo a disposizione.
Gli ostacoli alle riforme
Ma per il futuro, come ha sottolineato lo stesso Cav, restano saldi gli "obiettivi che abbiamo indicato in campagna elettorale, dalla flat-tax all'abolizione delle autorizzazioni preventive, dalla totale defiscalizzazione e decontribuzione per le nuove assunzioni dei giovani all'aumento delle pensioni". A questi si aggiunge la riforma della giustizia alla quale sta lavorando il ministro Carlo Nordio. Ma riformare il Paese non è semplice, ci sono troppi meccanismi che non funzionano come potrebbero e dovrebbero e addossare tutto sulla politica non sarebbe giusto.
"Nel sistema politico ci sono molte cose che non funzionano, e Forza Italia nel 1994 è nata anche per questo. Però non basta rifugiarsi in una generica anti-politica, altrimenti si finisce come i grillini, che della vecchia politica hanno acquisito molto in fretta tutti i difetti", ha detto il Cav. Silvio Berlusconi ha messo il focus su quello che è ilvero problema: "Le commistioni fra la politica e altri ordinamenti dello Stato, come alcuni settori della magistratura o della pubblica amministrazione, che, per definizione, dovrebbero essere neutrali e basarsi sulla competenza e sul merito".
Il futuro del governo
Nonostante da più parti si indichi il 2024 come deadline di questo governo, che potrebbe essere indebolito dalle elezioni europee, Silvio Berlusconi è fiducioso in una durata maggiore che porterà il governo guidato da Giorgia Meloni fino alla fine naturale della legislatura. E per questa coalizione di governo, Silvio Berlusconi ha aspettative molto alte, con l'obiettivo di "lavorare per onorare gli impegni con gli italiani. Perché questo sia possibile occorre, non solo da un punto di vista numerico ma politico, una presenza forte e fattiva del centro liberale, cristiano, garantista, il Centro legato all'Europa e all'Alleanza Atlantica. Quel Centro che solo noi rappresentiamo come componente italiana del Partito popolare europeo".
Il grande partito conservatore
E Silvio Berlusconi in quest'ottica non ha mai abbandonato l'idea di creare un grande partito conservatore, "qualcosa di simile al Partito Repubblicano negli Stati Uniti, quello di Lincoln e di Eisenhower, di Reagan e di Bush. Dovrebbe essere un partito plurale, al cui interno le idee liberali, cristiane e garantiste, che noi rappresentiamo, dovrebbero avere un ruolo fondamentale". L'idea di base è ben diversa da quella che anni fa ha messo insieme diversi partiti per la nascita del Pd, che oggi è in via di implosione. In quel caso sono state messe insieme diverse forze "unite soprattutto dalla volontà di gestire il potere sempre e comunque. Dal 2011 allo scorso anno il Pd ha governato praticamente sempre, pur non avendo mai vinto le elezioni e questo dimostra una notevole abilità nelle tattiche parlamentari e un forte rapporto con gli apparati pubblici".
Le prospettive in politica estera
Di Matteo Renzi, dalle colonne di Libero, Silvio Berlusconi non parla che bene, sottolineando ancora una volta che il leader di Italia viva sia schierato "nella metà campo sbagliata". Il Cavaliere preferisce non commentare la decisione di Letizia Moratti di correre al Pirellone contro il centrodestra e quella dei forzisti di legarsi al partito di Calenda. "Ho per antica abitudine quella di parlare delle persone solo quando ne posso parlare bene", ha spiegato con eleganza.
Sullo scontro tra il governo e la Francia, Silvio Berlusconi ha sottolineato come l'atteggiamento del governo transalpino "sulla questione migranti sia stato profondamente sbagliato e ingeneroso nei nostri confronti. Non è questa la strada per costruire l'Europa, e bene ha fatto il nostro governo a farlo notare". All'Europa serve unità per combattere un nemico comune, che è la Cina, oltre la Russia, dopo l'invasione dell'Ucraina. "Io ho fatto tutto il possibile, quando governavo, per legare la Russia all'Europa e all'Occidente, proprio in vista del confronto sistemico con la Cina che già si prospettava", ha spiegato il Cav, ricordando gli accordi di Pratica di Mare. Silvio Berlusconi, quindi, ha sottolineato: "Oggi certamente l'aggressione all'Ucraina è inaccettabile e l'Occidente deve continuare a rispondere con unità e con fermezza, come ha fatto fino ad oggi, ma in prospettiva bisogna far cessare un massacro dai costi politici, economici e umani davvero insostenibili".
In chiusura di intervista, non poteva mancare un pensiero per Papa Benedetto XVI: "La sua morte addolora tutti i cristiani del mondo.
Benedetto XVI ha dato testimonianza di profonda spiritualità, raffinata cultura e serenità nella sofferenza. Ricordo, in particolare negli anni dei miei governi coincisi con il suo Pontificato, un dialogo stretto e fecondo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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