
"La rabbia per la solidità del governo e la sconfitta ai referendum non giustificano l'accanimento di alcuni sindacati di sinistra contro gli italiani, a maggior ragione nel periodo estivo". Il leghista Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, tuona contro le proteste dei sindacati durante la presentazione del cosiddetto pacchetto salva-vacanze durante il quale è stato ricordato che nei primi sei mesi di quest'anno ci sono stati già 16 scioperi generali "più altrettante astensioni dal lavoro plurisettoriali del comparto trasporto sempre nello stesso periodo".
"È necessario impedire gli scioperi i venerdì e i lunedì, almeno nella stagione turistica, introducendo l'obbligo di comunicare l'adesione individuale alla mobilitazione 24 ore prima", dice Durigon che ritiene "necessario trovare un equilibrio tra il diritto di contestare il centrodestra e il diritto degli italiani di viaggiare, senza paralisi causate perfino da sindacati minoritari". Alla voce del sottosegretario si aggiunge anche quella della senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Lavoro, che dice: “Lo sciopero è sacrosanto, non è un’arma per attaccare l’avversario politico. Lo diciamo a certi sindacati che, dopo il flop del referendum, vogliono tenere in ostaggio gli italiani durante le vacanze estive per capriccio". Secondo la senatrice del Carroccio il pacchetto salva-vacanze va sostenuto perché non si deve "calpestare il diritto alla mobilità degli italiani”.
Stefano Malorgio, segretario generale della Filt Cgil, attacca: "Sono inquietanti le dichiarazioni del sottosegretario al ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon che preannuncia una stretta ulteriore al diritto di sciopero". Malorgio, poi, accusa il sottosegretario di essere "probabilmente, nella migliore delle ipotesi, male informato" perché finora in Italia ci sono stati due scioperi: "Il primo unitario dei metalmeccanici, a cui va tutto il nostro sostegno, per il rinnovo del contratto, e il secondo, quello cui probabilmente Durigon si riferisce, uno sciopero generale di tutti i settori, comprensivo dei trasporti, indetto da alcune sigle autonome, ma che nulla c'entrano con i quesiti referendari promossi della Cgil".
E ancora: "Sciopero quest'ultimo che, pur con basse adesioni, viene ancora una volta utilizzato dal Governo, per un'ulteriore limitazione del diritto di sciopero di lavoratrici e lavoratori, a danno soprattutto delle organizzazioni confederali, maggiormente rappresentative, che, storicamente e con responsabilità, ricorrono allo sciopero sempre con cautela e ben coscienti dei danni che può arrecare alla mobilità collettiva". Secondo Malorgio "sarebbe meglio per questo governo e le forze politiche provvedere finalmente ad adottare una legge sulla rappresentanza, piuttosto che ledere un diritto già fortemente compresso nel nostro paese".