Gradoli Scambi d’accuse tra l’attuale compagno e la madre della scomparsa

Gradoli Scambi d’accuse tra l’attuale compagno  e la madre della scomparsa

Gradoli, Viterbo. A tre settimane dalla scomparsa di Tatiana Ceoban, 36 anni, e della figlia Elena, 13 anni, accuse al veleno fra la madre della donna e l’attuale compagno di Tania, Paolo Esposito. L’uomo, 36 anni elettricista, per ora resta il solo indagato, come persona informata dei fatti, sulla sparizione delle due donne. È un botta e risposta che non lascia dubbi sulla posizione dei due: «Mia figlia mi chiamava tutti i giorni - dice la donna che vive a Bologna - non si sarebbe mai allontanata senza la bambina piccola. Paolo è l’unico responsabile di questa scomparsa».
Esposito, con il quale Tatiana ha avuto la secondogenita, sei anni fa, ribatte: «Sono tornate in Russia perché Elena voleva incontrare suo padre. Io non c’entro niente. La mamma di Tatiana sa dov’è sua figlia. È stato tutto organizzato». Parole grosse, tanto che non è escluso che nei prossimi giorni il pm incaricato dell’indagine, Renzo Petroselli, possa chiederne conto in un faccia a faccia fra i due.
La donna, di nome Elena come la nipote, continua: «Ho cercato di parlare con mia figlia da sabato 30 maggio ma il cellulare era spento - dice -. Lunedì primo giugno chiamo la banca di Gradoli dove lavora. Anche lì non sanno nulla di lei. Chiedo allora al direttore di telefonare a Paolo. Mi richiama poco dopo e mi dice che, secondo il convivente di Tania, madre e figlia sabato avrebbero preso un bus per Roma. Secondo lui avrebbero dovuto vedersi con il padre di Elena, il secondo marito di Tania. A quel punto, meravigliata di tutto ciò, chiedo al direttore di chiamare i carabinieri. Paolo, a due giorni di distanza, non ne aveva ancora denunciato la loro scomparsa. Quando si presenta in caserma lo fa solo per denunciare Tatiana per abbandono di minore».
Insomma, parenti serpenti o una pista concreta, quella del rapimento, su cui lavorare? Due matrimoni falliti, un fratello trovato morto in un bosco del Kazakistan 8 mesi fa, e una precedente fuga durata tre anni quando la figlia tredicenne aveva otto mesi. È quanto sostiene l’avvocato Mario Rosati, legale di Esposito, sulla vita “burrascosa” di Tatiana. I rilievi nella villetta sequestrata, intanto, non sono ancora cominciati anche se i pc rinvenuti sono già al vaglio degli esperti.


Nulla per quanto riguarda i cellulari individuati a poca distanza dalla casa di Esposito, zero sui movimenti bancari della moldava, tantomeno novità dalle frontiere. Segnali inquietanti che fanno pensare a un tragico epilogo. yuri9206@libero.it

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