da Milano
«Acquista il tuo biglietto per il Nord America entro il 10 ottobre e vola fino al 19 ottobre 2008. Da oggi al 28 settembre, approfitta dell'offerta per Tokyo: puoi volare dal 20 ottobre al 26 marzo 2009». Il linguaggio commerciale usato sul sito di Alitalia sembra fuori dal tempo e dalla realtà. Che cosa sarà Alitalia tra un mese o, addirittura, la primavera prossima? LEnac ha dato il termine di una settimana alla licenza provvisoria, il commissario Fantozzi ha posto al 30 settembre la data ultima per ulteriori offerte, la cassa è allo stremo. Ma per il sistema di offerte Alitalia sembra che nulla sia accaduto, e che nulla possa accadere. I prezzi sono attraenti (499 euro Milano-Boston, 540 Milano-Los Angeles, 550 Roma-Chicago, 976 Roma-Tokyo), ma chi se la sente, con la compagnia sullorlo del precipizio, di rischiare che il denaro del biglietto si trasformi in un contributo a fondo perduto?
Simmetricamente, aumenta la pressione sulle compagnie concorrenti. Prendiamo la tratta Milano-Roma, una delle più redditizie del mondo, ove ad oggi si confrontano soltanto due operatori, Alitalia e Air One. Sugli aerei di questultima, martedì alle 15 risultavano già esauriti gli ultimi quattro voli di ritorno a Milano per domani, giovedì. Chi può, evita Alitalia anche se i suoi aerei volano leggeri, senza timori di overbooking. E chi può - come ai tempi del monopolio caduto negli anni Novanta - si fa raccomandare per trovare un passaggio: questa volta su Air One. Questa non comunica quale sia stato lincremento di traffico nelle ultime settimane. Ma secondo stime facilmente deducibili dalle prenotazioni effettuate attraverso le agenzie di viaggio, lincremento di passeggeri per la compagnia di Carlo Toto sarebbe stato tra il 10 e il 20%. Meridiana ha dichiarato aumenti di traffico del 40%, le Ferrovie hanno istituito treni speciali.
Il biglietto di Air One quota tra i 490 e i 525 euro per un Linate-Fiumicino con andata e ritorno nella giornata di domani. Ma la compagnia fa sapere di non aver toccato le tariffe negli ultimi mesi (ovvero di non aver approfittato della situazione): spiega che le classi tariffarie sono molte, e che, ad aerei pieni, quella disponibile (se cè), è sempre la più cara. Così, se per Alitalia le offerte per la prossima settimana partono (per la stessa tratta andata e ritorno) da 205 euro, è perché, proprio in virtù del crollo delle prenotazioni, sono ancora in vendita i posti alle tariffe intermedie.
Il pubblico che vola è lo stesso che legge i giornali e guarda la tv: è perfettamente al corrente di uno stato di crisi ormai allepilogo, che ha generato uno smottamento sempre più vistoso dellattività della compagnia. Che i piloti, con una dichiarazione inqualificabile, laltro ieri abbiano addirittura fatto terrorismo sulla possibile non-sicurezza dei voli, ha sicuramente indotto molti passeggeri a puntare sugli aerei di altre compagnie. Alitalia, ufficialmente, non fornisce le cifre del riempimento dei velivoli negli ultimi giorni, ma ammette che il calo è sensibile. Secondo stime attendibili, dovrebbe attestarsi sul 10-15%, ed è destinato ad aumentare giorno dopo giorno. Se il rischio sul medio-lungo periodo è quello di trasformare il proprio biglietto in carta straccia (nel caso di fallimento il cliente è un semplice creditore e la Iata non prevede riprotezioni), sul breve, dalloggi al domani, è semplicemente quello di restare a terra. Un volo eccessivamente vuoto non parte.
Anche il sistema degli aeroporti, per questi stessi motivi, soffre una fase di incognite, e in generale tutti gli altri vettori sono sottoposti ai contraccolpi generati da un momento di particolare incertezza.
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