Grandi firme e molti giovani ad Artefiera

Successo di mercato per Fontana, Manzoni e Pistoletto. Le proposte della nuova Europa

Il mercato dell’arte fa trenta e anche quest’anno collezionisti, galleristi e appassionati d’Italia si sono dati appuntamento a Bologna. Chi per pura curiosità in attesa di tempi migliori, chi convinto che l’arte moderna e contemporanea costituisca ancora un ottimo investimento, chi con l’immutata fede nelle nuove tendenze e, perché no, senza perdere l’occasione di ammirare qualche gioiellino proveniente dai magazzini dei mercanti più avveduti. Nonostante il tempo da lupi dei giorni scorsi, Artefiera che si chiude oggi si è confermata l’evento più atteso dell’anno registrando il giorno dell’inaugurazione un doppio afflusso di pubblico.
Ma non solo. Nonostante la crisi economica, il collezionismo italiano sembra ben rispondere al momento di crescente successo dell’arte italiana alle grandi aste internazionali che, lo scorso ottobre, hanno fatto registrare ben 19 nuovi record internazionali presso le sedi di Christie’s e Sotheby’s di Londra. Baciati dalla fortuna sono soprattutto i grandi nomi degli anni ’60 e ’70, come il poverista Iannis Kounellis, del quale sta per aprirsi una grande retrospettiva al museo Donna Regina di Napoli e una cui opera è stata battuta a Londra per 512mila sterline. E non meno male sono andate le cose per un’opera di Alighiero Boetti, battuta sempre a Londra per 433mila sterline.
Bologna, pur con le dovute proporzioni, segue la scia dorata confermando il grande successo di mercato proprio per quella generazione, in particolare per lo spazialista Lucio Fontana, Piero Manzoni e i suoi Achromes, il poverista Michelangelo Pistoletto e i pittori Dorazio e Scanavino. Tengono bene anche le sorti degli italiani 30-40enni più quotati, come i pittori Federico Guida, Giovanni Frangi, Luca Pignatelli e Barbara Nahmad, mentre a un netto calo di interesse sembra destinato il mercato della videoarte. Tra le 200 gallerie presenti negli stand, anche quest’anno figuravano i maggiori espositori nazionali, oltre a una buona rappresentanza straniera tra cui Lisson Gallery e Ben Brown di Londra, De Noirmont di Parigi, Art of this century di New York.
Ma la peculiarità della trentesima edizione è stata rappresentata dal Padiglione dell’«Esprit nouveau» di Le Corbusier, situato dirimpetto alla Galleria d’arte moderna e che ha presentato i nuovi protagonisti dell’arte contemporanea mondiale attraverso la proposta artistica di una decina di giovani gallerie provenienti da Argentina, Cina, Germania, Grecia, Italia, Russia, Ungheria.

Degno di interesse anche l’appuntamento Eastward, emerging market 2006, che illustra il panorama delle tendenze della «nuova Europa». Per l’occasione, la Fiera è stata teatro del dibattito «Verso est: uno sguardo all’arte e ai mercati emergenti della nuova Europa», cui hanno preso parte critici, direttori di museo e editori degli ex Paesi socialisti.

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