Grazie a tutti. Meno che alla Samp

Innanzitutto i ringraziamenti. Grazie alla Juventus, che al 46' del secondo tempo ha battuto il Catania. Grazie a Torino e Chievo che, dandosele di santa ragione, hanno pareggiato 1-1. Grazie all'Udinese che, sempre allo scadere del secondo tempo, ha fermato il Bologna. Grazie e... a buon rendere. Perché state pur tranquilli che la Samp, a tempo debito, saprà restituire i favori regalando punti a chi nella fattispecie ne avrà bisogno. Discorso amaro? Dopo la partita vista a Marassi con il Siena, con una classifica che ci piazza sulla porta della zona retrocessione (sic!), è il minimo. Sì, perché noi irriducibili tifosi ieri quasi quasi ci avevamo creduto. Dovevamo a tutti i costi battere i toscani (che in trasferta non fanno scintille da tempo) e l'impresa sembrava possibile. Intanto perché in campo Mazzarri ha schierato tre punte (Cassano-Pazzini-Bellucci), e un drago a tre teste può fare male davvero. Poi perché subito si sono viste quattro occasioni-gol. Poi... la solita Samp riesce a prendere gol, a ricambiare il favore, a passare in vantaggio e a farsi bloccare nel pareggio. E gli ultimi minuti dove li mettiamo? Altro che vittoria: panico allo stato puro. Alla fine è ancora andata «bene» così. Ah, dimenticavo. Nei ringraziamenti quasi quasi tralasciavo la Roma, nelle persone di Cicinho, Vucinic e Baptista, che finalmente è riuscita a «giustiziare» il Genoa.

Lasciateci questa magrissima consolazione: a fine partita sul cielo del «Ferraris» abbiamo visto volare un uccellaccio, sembrava proprio un grifone e gli mancavano tre penne nella coda... ma volava pur sempre altissimo.

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