La Grecia pesa su Generali: profitti in frenata (-7,7%)

Buone performance operative, trainate dal segmento Danni, e confermati i target di fine anno. Ma sui conti delle Generali pesano le svalutazioni dei titoli greci e della partecipazione in Telco, la holding che controlla Telecom Italia. Il Leone di Trieste si è dunque presentato al giro di boa del semestre con un utile di 806 milioni di euro, in calo del 7,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma comunque superiore al consensus (la media delle stime) degli analisti pari a 793 milioni di euro. È di 283 milioni l’impatto delle svalutazioni di Grecia (140 milioni) e della quota in Telco (143 milioni). Senza queste componenti straordinarie, l’utile netto del gruppo triestino sarebbe in crescita del 24,7% a 1.089 milioni.
Al 30 giugno, inoltre, l’esposizione del gruppo Generali ai titoli governativi dei Paesi periferici (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) ammonta a 3,1 miliardi: la Spagna pesa per 1,9 miliardi, seguita da Portogallo (0,6 miliardi), Grecia (0,4) e Irlanda (0,3). Il valore del portafoglio di bond governativi nel primo semestre era invece pari a 129,6 miliardi, di cui il 39,3% per i titoli di stato italiani.
Sul fronte della raccolta, nei primi sei mesi del 2011 il Leone ha portato a casa 12 miliardi di premi nel settore Danni (+2%) mentre ha visto contrarsi la raccolta nel settore Vita del 9,5% a 23,8 miliardi. Migliora, invece, il risultato operativo che supera i 2,4 miliardi (+12,7%) grazie a un robusto sviluppo in Italia, Francia ed Est Europa. Il primo semestre ha fatto registrare il migliore risultato operativo nel Vita degli ultimi quattro anni. Per Generali non è però «il momento» per fare acquisizioni», ha detto il group ceo, Giovanni Perissinotto ribadendo che il Leone è «concentrato» sulla «crescita organica» e il «taglio dei costi».
Il top manager ha poi confermato per fine anno «i target di risultato operativo compresi tra 4-4,7 miliardi». Aggiungendo che «Generali si conferma un gruppo solido e capace di realizzare performance industriali in crescita anche in momenti di forti tensioni e volatilità nei mercati. Inoltre, in questo contesto economico-finanziario difficile, la diversificazione e solidità dei nostri investimenti ci ha permesso di mantenere stabile il nostro patrimonio netto. Continua la nostra strategia di crescita nei mercati ad alto potenziale di sviluppo e il focus sull’efficientamento dei Paesi core europei». Nella presentazione dei risultati finanziari viene comunque sottolineato che «Generali non esclude che l’attuale crisi finanziaria in atto sui mercati possa avere impatti negativi sull’utile d’esercizio». Non a caso, di fronte al «serio rischio di frammentazione» dell’Europa, Perissinotto, ha esortato un deciso intervento delle nostre autorità centrali, come la Bce. «L’Europa è di fronte al serio rischio di frammentazione nelle sue parti costituenti e di trovare se stessa e gli Stati membri impoveriti», ha detto aprendo la conferenza con gli analisti. «Stiamo assistendo a uno dei momenti più difficili e complessi degli ultimi 50 anni.

Le turbolenze del mercato che abbiamo vissuto negli ultimi giorni - ha aggiunto Perissinotto - stanno mettendo in pericolo il futuro dell’Unione europea, ma non c’è stata una risposta forte dall’autorità centrale».
Ieri il titolo del Leone ha perso il 3,5% attestandosi a quota 11,5 euro ma negli ultimi sei mesi ha lasciato sul terreno quasi il 30 per cento.

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