E dire che sono praticamente compagni di banco. Di certo, Guido Grillo e Alberto Gagliardi, sono compagni di partito. E «vicini» di scranno in consiglio comunale. Ma a volte non basta la passione per l'azzurro per andare tutti d'accordo. Così, una parola tira l'altra, e si è accesa la discussione. Ieri pomeriggio in aula Rossa a palazzo Tursi, dopo l'intervento del sindaco sulla Strada a mare di Cornigliano, il consigliere Grillo è intervenuto per replicare, citando una frase del presidente del municipio del Medio Ponente. Credendo forse di fare un favore al collega, Gagliardi gli ha suggerito, forse a voce un po' troppo alta, che il presidente in questione non è una fonte competente in merito alla discussione che si stava svolgendo in aula. È bastato poco, pochissimo, e lo scambio di parole tra i due si è fatto subito rovente. «Sei lento, troppo lento. Sei ridicolo», Gagliardi, ad alta voce. «Sei ridicolo tu, e con la carica che ricopri dovresti dare l'esempio a tutti noi», ribatte Guido Grillo, a voce ancora più alta. Attoniti i colleghi dell'opposizione. Mentre qualcuno dai banchi della maggioranza si è lasciato scappare un sorriso, Emanuele Basso si è alzato dichiarando «Basta, lascio l'aula, me ne vado», contribuendo ad aumentare il clima di tensione.
I due litiganti sono stati «sedati» dall'intervento del presidente del consiglio, Giorgio Guerello, che li ha ripresi, chiedendo a entrambi di mantenere su soglie più alte i discorsi affrontati di fronte all'assemblea. Nessun richiamo ufficiale da parte della capogruppo, Raffaella Della Bianca, che ha assistito alla scena in silenzio. Certo i panni sporchi si lavano in casa. Però, ammette, «Ci sono delle tensioni a livello personale, e ci sono soggetti con i quali è sempre più difficile lavorare. Siamo solo in undici - spiega la capogruppo di Fi -, non dovrebbe essere così difficile trovare il modo per poter interegire, senza che si ripetano scene di questo tipo». Ma se si litiga in aula, si litiga pure sugli spalti. I lavoratori precari del comune sono entrati al grido di «Stabilizzazione», interrompendo rumorosamente i lavori del consiglio per qualche minuto.
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