Grillo non si candida «Ma punto ai Comuni»

La faccia di Beppe Grillo non ci sarà sui manifesti elettorali in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile anche se, secondo un rilevamento Ipr per Repubblica, le sue liste civiche alle politiche potrebbero disporre di un bacino di elettori pari al 7%: il comico genovese, leader dell’antipolitica, promotore di un Vaffa-day che ha fatto tremare il Palazzo, non scenderà direttamente in campo. Eppure, questo non significa affatto che rimarrà a guardare: proprio il giorno della caduta del governo Prodi aveva annunciato che il suo blog era ormai pronto a fare politica attiva con uno spazio dedicato proprio alle liste civiche. Un invito rivolto al cittadino a prendere in mano il proprio destino, il proprio Comune, la propria Regione. Perché? «I Comuni - è la convinzione di Grillo - decidono della vita quotidiana di ognuno di noi.

Possono avvelenarci con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata. Fare parchi per i bambini o porti per gli speculatori. Costruire parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo. Dai Comuni si deve ripartire a fare politica con le liste civiche».

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