Grillo rincuora la Liguria «Nessun taglio il Terzo Valico non si tocca»

(...) del Valico dei Giovi.
Il senatore Luigi Grillo, presidente della commissione Infrastrutture al Senato, esce dalla riunione del direttivo dei gruppi parlamentari del Pdl a Roma mercoledì sera pieno di novità. Sulla manovra finanziaria, certamente perché è questo il tema all’ordine del giorno che sta a cuore alla maggioranza e all’Italia intera. Ma anche per la sua regione. «Mi sembra che si siano positive e importanti per la Liguria. La commissione ha fornito parere favorevole alla manovra e nei tagli non è stato toccato il fondo infrastrutture per gli investimenti sulla rete ferroviaria». Non solo. «La prossima settimana ci sarà la riunione del Cipe che prenderà in esame la possibilità di finanziare il secondo stralcio costruttivo (1 miliardo e 100 di euro) del Terzo Valico. Il primo è già stato finanziato per 750 milioni».
Un passo in avanti insomma per tutti quei liguri che credono nell’alta velocità e in un’opera che potrebbe rivoluzionare - in meglio - le loro vite.
E fin qui la parte che interessa prevalentemente la Liguria. Poi gioco forza, l’attenzione si sposta su temi nazionali, ma che riguardano tutti gli italiani, genovesi compresi. Quindi, la manovra che va approvata in tempi velocissimi, come ha ripetuto mercoledì sera il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. «Immaginiamo di esaurire la votazione in commissione entro settimana prossima, in aula il 5 settembre e di licenziarla il 9. È un vincolo ineludibile», ricorda Grillo. Così come ineludibile è il rispetto dei 45 miliardi. «Non può essere modificata nei saldi. All’interno dei 45 miliardi si possono fare integrazioni, ma sempre con quel vincolo da rispettare». Ma poi c’è da risolvere uno dei punti più controversi di questo decreto anti-crisi, il contributo di solidarietà.
«Ai più sembra una scelta iniqua - continua Grillo -. L’ipotesi di intervenire sull’Iva può essere presa in considerazione a condizione che ci siano delle compensazioni. Che vengano riconosciuti degli sgravi contributivi e sociali alle imprese».
E i tagli di Comuni e Province?
«Ci sono molti problemi a fare quello che indica il decreto. Eliminare le Province non è semplice. Non è da escludere che questa parte la si faccia con un disegno di legge ordinario dentro la risistemazione organica dell’assetto del nostro Paese. L’idea è iniziare a sopprimere le Province nelle aree metropolitane».
Ma c’è anche un altro aspetto di questa manovra da tener presente. Ci sono i tagli, i contributi di solidarietà da valutare con estrema attenzione. Ma un altro elemento da non sottovalutare è il fatto che se non si fa qualcosa per la crescita, ci saranno degli effetti recessivi, sottolinea il senatore. «Dobbiamo immaginare di fare qualcosa senza immaginare di contare sulle risorse pubbliche. Una possibilità potrebbe essere quella di trasformare le superstrade in autostrade senza ricorrere alle risorse dello Stato».
Altro capitolo, altra bega da risolvere e in tempi brevissimi. Le pensioni. Con un messaggio rivolto direttamente al Senatùr. «Me ne assumo le responsabilità - incalza Grillo -. Dobbiamo convincere Bossi che la difesa delle pensioni di anzianità così come sono è una battaglia di retroguardia. E penalizza i giovani.

Bisogna pensare a loro invece, noi vorremmo accelerare la riforma, convincendo la Lega». E se loro non vi vengono dietro? «Non siamo nelle condizioni di rompere. Non arriveremo a una rottura. Abbiamo i piedi per terra».

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