Roma

Guai giudiziari per il centrosinistra nel Lazio

Un anno e mezzo di indagini e quattro nomi noti nel centrosinistra romano che rischiano il processo. È quanto scaturisce dal fascicolo aperto dal pm Giorgio Orano che ha chiesto il rinvio a giudizio di Daniela Valentini, assessore Pd all’Agricoltura della Regione Lazio, di Maurizio Venafro, capo di gabinetto del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, già capo della segreteria di Rutelli in Campidoglio ed ex direttore della comunicazione di Marrazzo alla Regione; dell’imprenditore Pierpaolo Ferilli, fratello di Sabrina e di Giulio Saraceni, all’epoca dei fatti responsabile legale della società Planet Work. L’accusa per tutti è di bancarotta fraudolenta e sarà vagliata dal gup Claudio Mattioli nell’udienza preliminare fissata per il 26 febbraio.
La vicenda è direttamente collegata alla nascita, 10 anni fa, della società All Clean voluta dal sindaco Francesco Rutelli per cancellare le scritte dei «writers» dalla facciate di edifici e monumenti ma anche dalle fiancate di autobus, metro e treni. La società, costituita dell’Ama, ha finito però per mettere nei guai i suoi vertici, oggi al centro dell’inchiesta, in seguito al fallimento nel 2002 del socio privato, la cooperativa Planet Work. Tra le due, infatti, esisteva un’associazione in partecipazione, una formula prevista dalla legge per gestire le commesse.
L’accordo ha funzionato fino al crac della Planet Work, che ha lasciato un buco di circa 400mila euro, finendo sui tavoli del tribunale fallimentare e della Procura. Nel mirino dell’inchiesta è finito per primo Saraceni, in quanto responsabile legale della cooperativa, che secondo l’accusa avrebbe distratto risorse economiche e personale, senza alcun corrispettivo, dalla Planet Work per darle ad altre società riconducibili a Ferilli, che allora era socio della cooperativa e, per un periodo, amministrazione delegato.
La Valentini e Venafro, secondo il pm, avrebbero «coperto» questo giro di soldi, nei panni, prima lei e poi lui, di presidenti della All Clean. E, per quanto riguarda la Valentini, anche come assessore al Commercio della prima giunta Veltroni. Si parla poi nell’inchiesta per tutti e quattro di falsificazione di libri e scritture contabili della Planet Work per coprire le tracce della maggiorazione di importi fatturati dalla società, come subappaltatrice di All Clean nell’ambito di lavori commissionati dall’Ama.
Gli imputati respingono tutte le accuse, che ritengono di poter smontare già nell’udienza preliminare. «Gli addebiti mossi nei confronti di Daniela Valentini sono, ora che abbiamo potuto leggere tutti gli atti, privi di qualsiasi consistenza - commenta il suo difensore, l’avvocato Guido Calvi -. L’accusa si fonda sulle dichiarazioni di una sola persona che le attribuisce una responsabilità politica. Ma l’assessore è estraneo alle accuse formulate e non ha mai avuto cariche nella società fallita, mentre la bancarotta fraudolenta è un reato che presuppone l’aver occupato un posto di responsabilità. Peraltro sulle medesime questioni è già stato celebrato un procedimento penale, nel quale la Valentini è stata assolta con formula piena».
Anche Venafro, difeso dall’avvocato Luca Petrucci, non ha mai avuto una poltrona nella cooperativa: era un dirigente dell’Ama e per questo, per un periodo, è stato presidente della All Clean. Ora la parola, dal punto di vista giuridico, passa al Gup.
«Spero sinceramente che tutti gli indagati riescano presto a dimostrare la loro innocenza - ha commentato il senatore del Pdl Andrea Augello -. Su questa vicenda è sbagliato anticipare giudizi che spettano solo alla magistratura. Tuttavia è inevitabile sottolineare quanto ridicole e patetiche appaiano oggi le livree da campioni della moralizzazione, indossate dai leader del centrosinistra romano e in particolare dal presidente Marrazzo».

«La questione morale deve essere messa al primo posto dell’agenda politica regionale e sarebbe bene che Marrazzo venisse a riferire in aula, dell’invocata discontinuità rispetto al passato e della ricerca del bene comune», ha dichiarato il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio di Alleanza Nazionale, Bruno Prestagiovanni.
Solidarietà è stata invece espressa da Giuseppe Parroncini, capogruppo Pd alla Regione: «Io e il mio gruppo attendiamo con grande serenità gli sviluppi delle indagini sulla All Clean, abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e conosciamo la serietà, lo stile di lavoro e le regole morali che contraddistinguono Daniela Valentini e Maurizio Venafro»

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