(...) Allinizio la Asl, nominandolo responsabile, gli aveva dato carta bianca per rimettere le cose a posto, ma dissapori interni alla squadra medica e infermieristica, in particolare con lex primario Mauro Zanna, lo aveva indotto suo malgrado e con molto dispiacere a gettare la spugna. E dopo otto mesi trascorsi a Sampierdarena, era andato - come egli stesso aveva dichiarato - «a fare il medico vero, a curare chi sta male» ed era partito, mettendosi in ferie, con i medici di Gino Strada ed Emergency, per andare a Lampedusa nei centri di accoglienza.
Lassessore Claudio Montaldo aveva fatto di tutto per convincerlo a rientrare. A gennaio Berengheli è tornato. Per cambiare le cose. E tra le sue richieste cè anche e soprattutto quella della sicurezza, per i pazienti e per gli operatori sanitari che sono costretti a lavorare temendo per la propria incolumità. Così lorganico del Pronto Soccorso del Villa Scassi adesso conta su sei infermieri in più, appena assunti. Sul fronte della sicurezza, invece, la Asl 3 genovese ha esteso la convenzione già esistente con le guardie giurate che avranno adesso il compito di presidiare il reparto di emergenza allinterno, anche per funzionare da deterrente contro chi volesse dare in escandescenze e aggredire il personale. È successo anche tra persone in coda da ore in attesa di essere visitate e arrivate allesasperazione. La presenza di una guardia in divisa e con la pistola potrebbe dunque indurre tutti a più miti consigli. E magari ad allontanare dalla sala di aspetto del pronto soccorso ubriachi molesti e persone che di tutto hanno bisogno tranne che di cure mediche. «La situazione era ed è spinosa - dice il primario - non parliamo solo del numero elevato di accessi al Pronto Soccorso che vanno dai 45mila ai 47 mila allanno, ma del tipo di pazienti: spesso anziani, con patologie complesse, o giovani ma in condizioni sociali disagiate». E proprio le «criticità sociali» come le definisce Berengheli costituiscono la molla che fa scattare la reazione violenta: il fine settimana si moltiplicano gli arrivi di persone che hanno bevuto troppo o hanno assunto droghe. E nemmeno loro sono pazienti facili. «La gente non capisce che al pronto soccorso non viene visitato chi arriva prima, ma chi sta peggio - racconta - e alla fine dellanno scorso un medico è stato preso a schiaffi da chi non ne voleva sapere di attendere il proprio turno».
Qualora si verifichino casi simili dora in poi è stato deciso, in accordo con la questura che la guardia giurata «si avvalga tempestivamente delle forze dellordine con cui è stato condiviso il progetto di vigilanza e che garantiscono la presenza di passaggi regolari delle stesse allinterno dellospedale». «Abbiamo anche cercato di fare due persorsi diversi tra chi arriva in barella e chi riesca a camminare - spiega Berengheli - ma anche ciò non è servito perché cè sempre chi vuole scavalcare. Ora con la guardia armata non dovrebbe più succedere».
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