La guerra dei menu

La dieta quaresimale arriva nelle mense scolastiche del XVII municipio. Una vera e propria bomba esplosa nelle mani del presidente Antonella De Giusti, che insieme alla dirigente dell’ufficio scuola del territorio pensava di fare una cosa gradita alle famiglie, in maggioranza di religione cattolica, e invece si è trovata a fronteggiare la protesta e l’opposizione di Rifondazione Comunista.
I genitori degli alunni vedono di buon occhio la novità, che consiste nel somministrare fino a Pasqua pesce e formaggio il venerdì a posto della carne. Ma i partiti di sinistra non ci stanno e la polemica testimonia una sorta di divorzio fra Pd e sinistra radicale. A sollevare la questione è stato due giorni fa Giovanni Barbera, presidente del consiglio del municipale di Rc che ha mosso un pesante attacco al proprio presidente, difeso invece da Luca Aubert, capogruppo Fi e Luigi Servilio, consigliere di An. «È una polemica strumentale - hanno dichiarato Aubert e Servilio - dal momento che mangiare pesce o formaggio di venerdì può avere uno specifico e laico valore nutrizionale e dietetico non indifferente». Anche perché la stessa sinistra aveva esultato al progetto dei menu etnici, rivelatisi decisamente più indigesti per i bambini italiani.


Nelle intenzioni del municipio c’è ottimizzare il servizio mensa, soprattutto per i più giovani, dal momento che la dieta quaresimale è diretta agli alunni degli asili, materne e medie che fanno parte di quelle scuole con (...)

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