Guerra in Ucraina

"Invieremo altre armi...". I grandi del mondo avvertono Putin

Nella dichiarazione finale dell'incontro dei ministri degli Esteri del G7 a Monaco è stata ribadita la volontà di sostenere l'Ucraina finché sarà necessario

"Invieremo altre armi...". I grandi del mondo avvertono Putin
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Continuare a sostenere l’Ucraina in tutti i modi, anche mediante l’assistenza militare. Chiedere alla Russia di ritirare le sue truppe dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia e di aumentare il ritmo delle ispezioni e delle operazioni per soddisfare la domanda globale. Far sì, infine, che non ci sia alcuna impunità per i crimini commessi in guerra. Ecco i principali punti contenuti nel documento finale elaborato al termine della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7 alla Conferenza di Monaco, la prima sotto presidenza giapponese. Alla quale, per altro, ha partecipato anche il ministro di Kiev, Dmytro Kuleba.

Il sostegno all’Ucraina

È ormai passato quasi un anno dall’inizio della guerra in Ucraina. I membri del G7, rappresentati dai ministri degli Esteri dei vari membri del gruppo, si sono riuniti a Monaco per ribadire quale traiettoria da seguire. Innanzitutto è stata condannata con la massima fermezza "la brutale e non provocata guerra di aggressione del governo russo contro l'Ucraina".

I membri del G7 hanno quindi esortato la Russia a ritirare "immediatamente e senza condizioni tutte le forze e l'equipaggiamento dall'Ucraina" e a "rispettarne l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale all'interno delle sue frontiere internazionalmente riconosciute".

Nel frattempo, continuerà ad esser garantito il massimo impegno per una "continua solidarietà nei confronti dell'Ucraina" e "per tutto il tempo necessario".

Le richieste del G7 alla Russia

Il documento finale del G7 ha evidenziato anche "gli sforzi concertati dei partner del G7 nel fornire assistenza energetica per mitigare gli effetti dei brutali attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture critiche".

Oltre al ritiro e alla cessazione delle ostilità, è stato chiesto a Mosca di ritirare le sue truppe da Zaporizhzhia. "La retorica nucleare irresponsabile della Russia è inaccettabile e qualsiasi uso di armi chimiche, biologiche o nucleari o di materiali correlati avrebbe gravi conseguenze", ha fatto presente la dichiarazione congiunta dei ministri.

Gli stessi ministri "hanno condannano il sequestro e la militarizzazione da parte della Russia della centrale nucleare di Zaporizhzhia e hanno chiesto il ritiro immediato delle forze e del personale russi", ribadendo "il loro pieno sostegno agli sforzi dell'Aiea volti ad affrontare le preoccupazioni in materia di sicurezza nucleare in Ucraina".

I corridoi del grano e le sanzioni contro Mosca

Non è finita qui perché, accanto alle tematiche prettamente militari e strategiche, i Paesi del G7 hanno ribadito l'importanza fondamentale di continuare ed espandere l'Iniziativa per i cereali del Mar Nero e sottolineato "la necessità per le autorità russe di aumentare il ritmo delle ispezioni e delle operazioni per soddisfare la domanda globale".

Come se non bastasse è stato denunciato inoltre "il continuo uso da parte della Russia della manipolazione delle informazioni e delle campagne di disinformazione a livello globale".

Sul fronte delle sanzioni, infine, il Gruppo dei 7 resterà impegnato a "mantenere e intensificare le sanzioni contro la Russia" allo scopo di limitare il suo sforzo bellico, "e contro quegli stati che forniscono sostegno materiale alla guerra illegale della Russia contro l'Ucraina".

I governi del G7 hanno spiegato di aspettarsi che Paesi terzi non eludano e indeboliscano queste misure, invitando terze parti "a mettere fine all'assistenza all'esercito russo e alle sue forze affiliate".

In caso contrario, dovranno pagare un prezzo altissimo.

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