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Zelensky: "Il Golia russo? Può perdere entro l'anno". Macron e Scholz con Kiev

A una settimana esatta dal primo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, i leader mondiali si incontrano a Monaco di Baviera, dove ieri si è aperta la 49esima conferenza sulla sicurezza

Zelensky: "Il Golia russo? Può perdere entro l'anno". Macron e Scholz con Kiev

A una settimana esatta dal primo anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina, i leader mondiali si incontrano a Monaco di Baviera, dove ieri si è aperta la 49esima conferenza sulla sicurezza. La prima da quando lo scorso 24 febbraio il Cremlino decise di aggredire militarmente Kiev. Un appuntamento aperto proprio dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in videocollegamento dalla capitale ucraina. «Noi tutti dice siamo il mondo libero e non c'è alcuna alternativa: dobbiamo vincere contro Golia». Insomma, l'Ucraina è il «David» che può sconfiggere «il Golia russo», ma solo a patto che gli alleati occidentali si uniscano e forniscano a Kiev una «fionda» adeguata all'impresa. Cioè armi e materiale bellico. Che devono arrivare in tempi brevi, perché è evidente che quello temporale è uno dei fattori principali. «Se le decisioni del mondo vanno a rilento, Vladimir Putin se ne avvantaggia», aggiunge. Secondo Zelensky, peraltro, «Golia può perdere già quest'anno». Di certo, è il messaggio che manda alla conferenza di Monaco il leader ucraino, «noi non abbiamo alternative alla nostra risolutezza» perché «il Cremlino può distruggere la pace di tutti i presenti». La posizione di Kiev, dunque, non cambia. Anche se con la consapevolezza che parte dell'opinione pubblica occidentale inizia a manifestare segni di stanchezza rispetto a una guerra che sta pesando sulle economie di quasi tutti i Paesi. Anche per questo, forse, Zelensky chiede di accelerare il più possibile i tempi ed evoca la possibilità che il conflitto possa finire presto (Mosca può «cadere entro l'anno»).

Un appello, quello del leader ucraino, a cui rispondono a stretto giro alcuni dei capi di Stato e di governo presenti a Monaco. La premier italiana Giorgia Meloni era attesa per questa mattina, ma ha dato forfait per ragioni di salute (ma martedì sarà a Kiev per portare personalmente la sua solidarietà a Zelensky). Il primo a parlare è Emmanuel Macron che sposa la linea dell'Ucraina. «L'ora del dialogo dice il presidente francese non è ancora arrivata perché la Russia ha scelto la guerra, ha scelto di colpire le infrastrutture civili e di commettere crimini di guerra». E «l'attacco di Mosca deve fallire», aggiunto l'inquilino dell'Eliseo evocando «unità e determinazione» dell'occidente per «fornire all'Ucraina i mezzi per andare al tavolo negoziale in modo accettabile». Solo così si può «lavorare a una pace a lungo termine e alle condizioni decise dagli ucraini». Insomma, «siamo pronti a sforzarci» per aprire un dialogo, «ma siamo anche pronti a resistere più a lungo».

Una circostanza su cui si dice d'accordo anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, convinto del fatto che «sia saggio prepararsi ad una lunga guerra». «Abbiamo la preoccupazione che si arrivi a un conflitto fra Nato e Russia», ammette, ma «continueremo a mantenere l'equilibrio fra il migliore sostegno possibile all'Ucraina» e «l'evitare una escalation non voluta». Poi, Scholz si rivolge direttamente a Zelensky: «Caro Volodymyr, ti avremmo voluto molto volentieri qui con noi perché l'Ucraina appartiene a un'Europa libera e unita, ma capiamo che il tuo posto ora deve essere a Kiev».

Dietro le quinte della conferenza cui partecipano circa 40 tra capi di Stato e di governo, ma anche un centinaio tra ministri, ufficiali delle forze armate e alti funzionari dei servizi di intelligence l'attenzione è concentrata sull'esito dell'ennesima offensiva scatenata dall'armata russa. Secondo diversi report della Nato, infatti, Mosca sta affrontando enormi difficoltà nel mettere in piedi attacchi su attacchi in occasione del primo anniversario dell'invasione che cadrà venerdì prossimo. A Bakhmut, per fare un esempio, gli ucraini sono sì sotto una forte pressione, ma i russi stanno pagando con perdite astronomiche in termini di vite umane, al ritmo di duemila soldati morti solo lo scorso weekend.

A Monaco, oggi sarà il giorno dell'intervento della vicepresidente americana, Kamala Harris. E ovviamente c'è grande attesa per le sue parole, visto che potrebbe anticipare il senso del discorso che Joe Biden terrà a Varsavia martedì, proprio nelle stesse ore in cui Putin parlerà alla Duma. Prima il presidente Usa sentirà gli alleati: Meloni, Scholz, Macron e Sunak. Attesa anche per Wang Yi, direttore della Commissione centrale per gli affari esteri del Partito comunista cinese, di fatto il diplomatico di più alto rango della Cina. Che, proprio ieri mattina era a Roma, dove ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Durante il colloquio, cui ha preso parte anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (anche lui oggi sarà a Monaco), Mattarella avrebbe espresso l'auspicio che Pechino faccia valere la sua influenza per la pace e la fine della guerra in Ucraina.

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