Guerra in Ucraina

Frammenti di drone russo in Romania: tutti i Paesi in allerta

Il ministero della Difesa di Bucarest ha riferito che il velivolo si è schiantato nella Grande Isola di Braila durante la notte, in concomitanza con un massiccio attacco russo contro le regioni centro-occidentali dell'Ucraina

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Nella notte tra il 28 e il 29 marzo, le forze russe hanno lanciato 99 missili e droni contro le infrastrutture strategiche della rete energetica ucraina nelle regioni centro-occidentali. Un attacco massiccio, i cui residui potrebbero essere caduti anche fuori da confini del Paese invaso. Il ministro della Difesa romeno ha riferito che frammenti di un velivolo senza pilota sono stati trovati nella Grande Isola di Braila, in un terreno agricolo a circa 20 chilometri di distanza dalla frontiera orientale.

Lo schianto non ha provocato vittime e sul caso è stata aperta un’inchiesta. La polizia locale era stata informata dell’avvenimento attorno alle 22.00 locali (21.00 in Italia). Il drone è caduto nella zona della fattoria Filipoiu, poco distante da dove si effettuano le traversate in traghetto per i collegamenti. Le immagini del velivolo sono state condivise su Facebook dal portale debraila.ro e rilanciare su altre piattaforme social. Le forze dell’ordine hanno transennato la zona e hanno riferito che solo il ministero della Difesa è autorizzato a fornre aggiornamenti. Diverse squadre di ricerca dell’esercito, inoltre, sono state inviate a pattugliare l’area e comunicheranno successivamente se l’Uav fosse legato al conflitto in Ucraina. Non è la prima volta che un velivolo senza pilota cade in territorio rumeno. Nel corso del 2023, dopo una serie di attacchi delle truppe di Mosca alle infrastrutture portuali sul Danubio, ben quattro droni si sono schiantati nelle regioni controllate da Bucarest: tre erano dispositivi di sorveglianza, mentre uno era un Shahed di fabbricazione iraniana carico di esplosivi.

La recrudescenza degli attacchi russi contro la rete energetica ucraina ha messo in allerta le nazioni confinanti con il Paese invaso. Durante la medesima notte dello schianto del drone, le forze armate di Varsavia hanno fatto decollare i caccia per garantire la sicurezza dei propri cieli. Domenica 24 marzo, un missile russo ha violato per 39 secondi lo spazio aereo polacco penetrando vicino alla città di Oserdow.

Incidenti del genere si sono verificati più volte dall’inizio del conflitto, ma non sono mai stati cause determinanti per un’escalation tra Nato e Mosca. La situazione cambierà se Vladimir Putin farà seguito alle sue minacce di attaccare gli aeroporti di Paesi terzi se essi verranno utilizzati dall’Ucraina come basi per gli F-16 consegnati dalle nazioni occidentali. Questo scenario, però, è decisamente improbabile.

Difficilmente, infatti, gli Stati del blocco Nato-Ue concederanno a Kiev l’utilizzo delle proprie infrastrutture militari, perché questo li renderebbe parte attiva nel conflitto.

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