"Hanno il diritto a difendersi": Mosca appoggia il nuovo lancio missilistico di Pyongyang

Mentre la Corea del Nord effettua un nuovo test, il portavoce del Cremlino parla di “misure necessarie per la sicurezza”. Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone in allerta

"Hanno il diritto a difendersi": Mosca appoggia il nuovo lancio missilistico di Pyongyang
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Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato oggi che la Corea del Nord ha il diritto legittimo di garantire la propria sicurezza e adottare le misure necessarie per farlo”, in riferimento al recente lancio missilistico nordcoreano verso il Mar del Giappone. Le parole del portavoce segnano un ulteriore passo nella linea di vicinanza politica tra Mosca e Pyongyang, in un momento di forte tensione nella penisola coreana.

Secondo lo Stato Maggiore congiunto della Corea del Sud, il missile è stato lanciato da una zona interna della contea occidentale di Taekwan e ha volato per circa 700 chilometri prima di cadere in mare. Le autorità di intelligence sudcoreane e statunitensi avevano già rilevato segnali preparatori del test e stanno ora analizzando i dati per determinarne la natura e le caratteristiche tecniche. Il Ministero della Difesa di Seul ha annunciato di aver rafforzato le attività di sorveglianza e vigilanza in coordinamento con gli alleati, in particolare Stati Uniti e Giappone, per prevenire ulteriori provocazioni da parte di Pyongyang. La prima ministra giapponese Sanae Takaichi ha confermato che il missile è caduto al di fuori della zona economica esclusiva del Paese e che non risultano danni a persone o infrastrutture. La Corea del Nord, come di consueto, non ha rilasciato al momento alcuna dichiarazione ufficiale sul lancio.

Il nuovo test missilistico avviene sullo sfondo di un clima già teso nella regione, segnato da un aumento della cooperazione militare tra Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone, e da un progressivo avvicinamento tra Mosca e Pyongyang. Il lancio segue di pochi giorni l’arrivo della portaerei statunitense USS George Washington nel porto sudcoreano di Busan, gesto percepito da Pyongyang come una dimostrazione di forza. Contestualmente, Washington ha imposto nuove sanzioni contro funzionari e strutture legati al programma missilistico e cyber della Corea del Nord. Il Nord ha testato missili balistici a corto raggio il 22 ottobre, a pochi giorni dall'avvio del forum dell'Apec in Corea del Sud e della visita del presidente americano Donald Trump.

Secondo fonti d’intelligence sudcoreane, la Russia potrebbe aver fornito assistenza tecnica a Pyongyang nello sviluppo di missili a lungo raggio, un’ipotesi che contribuisce a spiegare la crescente sintonia tra i due Paesi.

Il sostegno espresso dal Cremlino alla Corea del Nord consolida la percezione di un asse politico-militare che si va rafforzando tra Mosca e Pyongyang, con potenziali ripercussioni sull’equilibrio strategico dell’Asia-Pacifico. Per gli alleati occidentali, il test rappresenta un’ulteriore prova della necessità di mantenere alta la deterrenza militare nella penisola coreana.

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