Guerra in Ucraina

"Raddoppiate le navi russe": l'ultimo allarme dell'Ucraina

L'Ucraina ha fatto sapere che la Russia ha raddoppiato il numero di navi militari in missione nel Mar Nero e che potrebbe sferrare nuovi attacchi missilistici

"Raddoppiate le navi russe": l'ultimo allarme dell'Ucraina
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L'Ucraina ha lanciato un preoccupante allarme su alcuni possibili movimenti della Russia nel Mar Nero. Le forze di Kiev sostengono che Mosca abbia raddoppiato il numero di navi in servizio attivo nelle acque attigue alle coste ucraine. Questo potrebbe essere il preludio di una ipotetica preparazione per eventuali attacchi missilistici.

Cosa succede nel Mar Nero

"Nel Mar Nero, la flotta di navi da guerra è raddoppiata rispetto a questa mattina: ora è di otto navi", ha detto il comando militare nella regione meridionale in un aggiornamento di Facebook, aggiungendo che "ciò potrebbe indicare che sono in preparazione attacchi missilistici e attacchi di droni".

Una delle otto navi russe sarebbe una fregata armata con otto missili Kalibr. Ricordiamo che la marina del Cremlino ha lanciato regolarmente missili dalla sua flotta stazionata in quest'area, come parte dello sforzo per colpire le infrastrutture critiche e gli impianti di generazione di energia ucraini. E ricordiamo anche che la flotta russa del Mar Nero ha sede nella penisola di Crimea, annessa da Mosca nel 2014.

Qualche giorno fa l'Ucraina ha dichiarato che la Russia aveva lanciato quattro missili Kalibr proprio dal Mar Nero, due dei quali abbattuti dalle difese anti aeree di Kiev. Il fatto che il numero di navi russe siano aumentate, a detta del governo ucraino, non lascia presagire niente di buono.

Il giallo del Bosforo

L'annuncio ucraino apre però un giallo. Già, perché teoricamente le navi russe non potrebbero attualmente attraversare lo Stretto del Bosforo. E questo in base alla Convenzione di Montreux, secondo cui la Turchia ha il controllo sugli stretti che collegano il Mediterraneo e il Mar Nero e può limitare il passaggio delle navi da guerra in tempo di guerra o in caso di minacce. Il patto esenta tuttavia le navi che ritornano alle loro basi.

In una telefonata con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il 26 febbraio 2022, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiesto alla Turchia di impedire alle navi da guerra russe di utilizzare lo stretto. Lo scorso marzo, il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha quindi chiuso lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli alle navi di Mosca, esercitando il diritto di Ankara ai sensi dell'articolo 19 della suddetta Convenzione di Montreux.

Il ruolo della Turchia

In seguito non sono mancate polemiche e perplessità sull'autorità legale della Turchia di chiudere gli stretti ai sensi del diritto internazionale (o sulla sua volontà di esercitarla). Come ha sottolineato Foreign Policy, i funzionari turchi hanno chiarito che solo le navi militari russe che tornano al loro porto di origine sarebbero esentate dalla chiusura dello stretto.

Vale dunque la pena farsi una domanda sul raddoppio delle navi russe annunciato da Kiev.

Come ha fatto Mosca a far arrivare le sue navi nel Mar Nero senza farle passare attraverso il Bosforo? L'unica spiegazione possibile è che quelle navi siano rientrate in Crimea per poi essere fatte salpare nuovamente da Mosca.

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